appello del collettivo redazionale dell’almanacco donne e russia

gennaio 1980

Care sorelle,
noi entriamo appena nella vita che già il destino che ci è riservato pesa su di noi con tutto il suo peso.
Come potremo credere alla realtà di questa morsa che ci umilia e ci ferisce? E’ un incidente, un accidente. Come credere che la vita punisce degli esseri innocenti colpevoli soltanto di essere nati donna?
L’umanità non sopporta la sofferenza e si sforza ovunque di alleviarla ma la sofferenza delle donne non la commuove neppure. Dovrebbe scomparire come un brutto sogno.
Ma niente si trasforma da solo. Nessuno ci aiuterà, ne siamo sicure. Allora ci aiuteremo da sole.
Riunendoci per parlare dei nostri problemi e delle nostre sofferenze scambiando le nostre, sofferenze analizzandole noi potremo trovare una via di uscita noi e milioni di donne che soffrono come noi.
E’ per questo che abbiamo deciso di pubblicare nel nostro paese il primo giornale di liberazione della donna.
Nelle pagine di questo giornale noi riveleremo la situazione della donna nella famiglia nel lavoro all’ospedale in rapporto alla maternità la situazione dei nostri bambini la condizione ideologica della donna. Noi pubblicheremo testi di donne letterari politici e sociali: testimonianze sulla vita delle donne nella nostra epoca.
Scriveteci quello che vi inquieta e vi tormenta.
Inviateci scritti vostri di vostra madre di vostra sorella delle vostre amiche. Se ne avete bisogno le nostre corrispondenti nei limiti dei nostri mezzi verranno a trovarvi. Noi speriamo che i nostri sforzi riuniti alleveranno le nostre sofferenze ci mettano in marcia e con noi il movimento di liberazione della donna. «Quando ciò che è segreto diventa evidente nasce la luce».