inchiesta

un’agenda, per caso, in cucina

maggio 1979

19 marzo:

Calze Maria L. 800 mamma? Acciughe stese un vasetto L. 650 dove sei? Purè Star 2 scatole grandi L. 1350 rispondimi!

 

31 marzo:

Una paletta immondizie L. 120 formaggi vari L. 12730 ancora 7 in tavola da sfamare… Albero in fiore e neve. Freddo sempre, e tu

 

aprile:

Pane latte 1850 L.

Sempre freddo. La tua giornata.

 

4 aprile:

Giornali mese marzo L. 4200 lo so! Il giornale di Vicenza; per i morti soprattutto. Almeno sapere chi è morto in città. Piove piove bruttissimo, nebbia bassa e freddo.

 

5 aprile:

Spezzato di tacchino 1 kg L. 3000 sempre economica, non c’è che dire pane latte L. 1850; oggi il pane è aumentato a L. 750 il kg. Cintura Gibaud L. 8500 per te? 50 anni ne avranno bisogno. Papà? Comunque pane, latte, tacchino. I figli crescono. C’è anche 1 hg di capperi per la salsa 5 scatole frizzina e caffè decaffeinato oaoà sicuramente è la paura dell’infarto.

 

7 aprile:

Una lista interminabile (il giorno di mercato) e una matita rossa e blu volevi giocare alla maestra? Qualcun altro aggiunge pennelli miei L. 1750.

 

9 aprile:

kg di trippe e immancabili pane e latte. Sul tempo niente. Giornata grigia? Forse quel sonno perenne che ti salta addosso, denso di sogni, appena appoggiata da qualche parte?

 

11 maggio:

Tempo buonino, meno male! Posso asciugare qualcosa! sei proprio tu!

 

16 giugno:

Costume Maria Rosa Fucsia L. 5000. Costume mio marron L. 8000. E’ giovedì. L’hai comprato al mercato. Ha deciso di comprarsi un costume; udite. Mia madre per sé. E scrive mio. Piccolissimo, ma l’ho trovato. Sono sola con Maria che sta finendo gli esami. Gli altri sono al mare. Mi do da fare per ultimare parecchi lavori sospesi. Su e giù dalle scale: «speriamo che non piova. Forse era meglio stendere sopra; asciugava prima. Devo ricordarmi di prendere le lenzuola. Pioverà al mare? Si sono dimenticati il caffè. Là costerà più caro». Posso mettere un pensiero per me? «cosa farà Silvia? E’ un pezzo che non telefona. Stasera, se mi ricordo, la chiamo. Mi sono dimenticata anche ieri sera. Tanto non c’è mai in casa. Chissà dove va. Meglio non pensarci. Proverò a chiamare sul tardi. Maria? Ricordami che proviamo a chiamare Silvia stasera a Milano. Poteva pur venire a casa un po’ di giorni. Niente. E quando è qui sembra che abbia il fuoco alle calcagna. Maria? Vieni che andiamo a fare la spesa, se no chiudono». E’ stato più di un pensiero. Pardon. Licenza filiale.

 

22 giugno:

2 mutandine Maria L. 1000. 1 mutanda mam… ecco! Sei già mam… abbreviato. E quel bellissimo mio?

3 mutande pa’ L. 3000 per mam… 1 solo paio. Sicuramente ne consumi di meno. C’è sempre una scusa. Ti conosco, Andrea va alla visita militare.
Maria ha finito gli esami. Figli che si ostinano a crescere dentro scuole e caserme scandiscono il tempo della tua maternità senza confini. E, grandi, tornano con nuove mogli e mariti.

 

25 giugno:

Vengono Alberto e Marina a trovarci.

 

26 giugno:

Viene anche Francesco e Susanna. Un po’ di caos in tenda, causa il numero.

II numero dice. Mamma, sei imperdonabilmente laconica. So quanto ti piace questo caos, per non parlare del numero. Non negarlo, non provartici nemmeno. Pagine bianche di cifre, solo: Papà viene alla notte con Andrea e Antonio e ancora papà ritorna a casa e alla sera viene Francesco e Susanna. Il giorno dopo: vengono Alberto e Marina che si fermano fino al giorno dopo. Ti sei lasciata un po’ andare. Niente più pane e latte, almeno in vacanza.
E partono: partono Antonio e Andrea, alla sera un forte temporale si profila, ma non scoppia se non con tanto vento. Il vento della tua solitudine, mamma?

 

8 luglio:

Si ritorna a casa. Il soggiorno marino è completato. Qui pioviggina e fa freddo. Ricomincia il pane e latte e scarpe blu camoscio Michele L. 9500 il più piccolo continua a crescere, anche di piede.

 

22 luglio:

Regalo zia Maria collana d’argento.

C’è sempre una zia Maria col suo bravo regalo una tovaglia quadri marron a L. 2800 al m. mi piace come dici sempre i colori canovacci L. 1000 cadauno, ma… Vengono su Alberto e Marina e al pomeriggio chi l’avrebbe mai detto si aggiunge Silvia il verbo, mamma te lo sei lasciato scappare per cui siamo riuniti tutta la famiglia. Sembra un errore di sintassi, ma non lo è affatto. Il giorno dopo pane L. 1000 pellicola colori L. 2550.

Siamo tutti (proprio tutti) un tutti solo non bastava in montagna. Giornata molto bella e gran sole. E’ proprio tutto per oggi. Per oggi sembra che tu abbia tutto.

11 giorno dopo ancora: Pagina bianca.
 Le partenze vengono sottaciute.

 

28 luglio:

Oggi bruttissimo e molto freddo, beato il sole… questo l’hai scritto il mattino appena sveglia, dopo lavato i piatti di fronte alla finestra. Poi, con un’altra penna, la decisione: Non vado al mercato. Una decisione importante, importante come per me… stavo per dire una castroneria.

E ancora: ad Andrea vacanze L. 50000 già per conto suo quest’anno… Scatola mamma in paglia L. 5000 scritto così tutt’intero dev’essere la tua di mamma. Tanto più che ci sono anche dolcetti per la scatola L. 2000 si festeggia l’ottantesimo compleanno della mamma. Andiamo in montagna dove ci troviamo quasi tutti. Manca solo Gianfranco a spasso per la Grecia. Io non manco più. La mia assenza è definitiva. Posso solo aggiungermi ogni tanto. E’ così? Indietro al 15 maggio / si resta tutti a casa per il freddo inclemente. Piova freddo tutto il giorno e quel che… consegue tristezza? Arrivano Francesco e Susanna. Ci siamo tutti o quasi … io sono in questi puntini, vero?

 

8 maggio:

Domenica: freddo! piove tutto il giorno. Siamo soli. I figlioli non vengono a casa. Nient’altro. Tutto qua, mamma, tutto qua. Oggi non vengono… non vengono a trovarci… non si aggiunge nessuno. Niente caos, niente numero.

 

26 marzo:

Sabato: bello e sempre caldo. Viene Silvia da Milano. Albero sul torrente in fiore, coincidenza? Eppure manca qualcosa… qualcosa che non ha a che fare con me, con nessuno dei tuoi figli e delle cose che pensi, prepari, compri per noi. Qualcosa fra te e te che mi ostino a cercare. E non posso più chiedertene perché?