io negra ti parlo, bianca

dicembre 1973

Ad una lettera dei «Fratelli Neri» del Black Unity Party (Partito per l’Unità dei neri) di Peeksill, NY, che invitava le «Sorelle Nere» a rifiutare la pillola in quanto strumento del genocidio usato dal capitalismo bianco, e a procreare abbondantemente in nome della rivoluzione, le sorelle Nere hanno così risposto:

E’ giusto che sia io,
donna negra,
a parlare delle bianche.
Padri
fratelli
figli
mi muoiono per questo, a causa di questo. 

E il loro sangue
su sedie elettriche gelato,
bloccato dal nodo scorsoio del boia,
cotto dal fuoco di folle linciatrici,
versato dal bianco pazzo suprematista desiderio
di uccidere per profìtto,
me ne dà il diritto.

Vorrei poter parlare della condizione delle bianche
come sarà e deve essere
quando s’ergeranno in piena eguaglianza.
Ma allora, l’essere donna sarà essere donna
senza colore o classe,
e da parte mia ogni necessità di parlare sarà scomparsa.

Felicemente scomparsa.

Anche le bianche sono schiavizzate,
la differenza è nel grado…
Qui portarono me in catene…
Qui portarono voi compiacenti schiave dell’uomo…
Se di me contarono i denti,
di voi apprezzarono le cosce
e come fecero con me
vi vendettero ai migliori offerenti.

Con catene e fucili m’hanno intrappolato.
Voi, v’hanno intrappolato con menzogne.
Comprò voi.
Violentò me.
lo combattei!
Ma voi non combatteste né per voi stesse né per me.
Sedevate nella trappola della vostra superiorità
e non vi lamentavate.

Sopportando la dannata beffa del vostro matrimonio,
accumulaste l’odio su di me…
Sì, hanno condannato me alla morte
e voi allo sfacelo…