tema donna
donne socialiste a confronto
La volontà di confrontarsi con il movimento
con lo slogan “riempiamo di garofani rossi l’altra metà del cielo”, si è svolta a Roma il 29 e il 30 aprile la prima Assise delle donne socialiste: Una riunione — vale la pena di rilevarlo — molto diversa da quelle organizzate in passato dai “movimenti femminili”. Il femminismo in questi anni ha messo in crisi, ad ondate successive, iniziando dalla nuova sinistra, le donne che militano all’interno dei partiti. Le donne socialiste, molte delle quali, soprattutto nei centri minori, fanno parte di collettivi femministi o conducono le loro lotte a livello locale a fianco delle femministe o dell’UDl, hanno perciò sentito il bisogno di un ampio confronto e di una loro chiarificazione nei riguardi di un partito definito maschilista, che hanno accusato di gravi limiti culturali, di mancanza di volontà di gestire le leggi sociali da lui stesso volute e di aver relegato le donne in ruoli marginali e di puro supporto operativo. L’assise, progettata da tempo, è stata anticipata a causa della scadenza elettorale.
Si è svolta parte in assemblea e parte in lavori di gruppo. I gruppi, articolati in base alle tematiche: donna e famiglia, donna e lavoro, donna e libertà, salute, consumi, militanza e rapporti con il partito, hanno dato modo alle donne socialiste di confrontarsi non solo tra di loro, ma anche con le donne del movimento. L’assise infatti era aperta alle compagne femministe ed anche le relazioni introduttive sono state svolte da donne non iscritte al partito. Dalla discussione nei gruppi
si è notata una divisione tra vecchi quadri ancora legati in parte ai giochi e alle polemiche di corrente e la grande maggioranza delle donne che dal femminismo hanno recepito un approccio diverso nei riguardi della politica. Le donne socialiste, comunque, hanno fatta propria — in questi ultimi anni — gran parte dell’analisi femminista, e questo lo si vede nella parte propositivo-legislativa, molto bene articolata, del loro programma, che d’altra parte ribadisce la volontà di condurre la loro lotta all’interno delle istituzioni. Le contraddizioni continuano dunque a sussistere e la marcia delle donne socialiste all’interno del loro partito non sarà certo facile. Ma dall’assise è emersa una volontà di continuare a confrontarsi con il movimento e di sottrarsi ad ogni strumentalizzazione che possa limitare la loro autonomia.