perché così speciale

gennaio 1980

Questo numero di Effe è doppiamente uno speciale. Intanto perché ci consente di non evadere un appuntamento con le donne che ci seguono e che continuano generosamente ad aiutarci per essere presenti in edicola. Con loro rinnoviamo l’impegno a moltiplicare i nostri sforzi per pubblicare i prossimi numeri della rivista. Ma questo speciale vuol essere anche altro: una manifestazione concreta di solidarietà alle compagne femministe sovietiche che hanno difficoltà ad affermare nel loro paese « un movimento progressista… parte essenziale del movimento democratico mondiale ». La nostra solidarietà la ma-festiamo nel solo modo che ci è possibile in questo momento: pubblicando il primo numero dell’Almanacco « Donne e Russia » uscito in Unione Sovietica il 10 dicembre 1979, che raccoglie testimonianze, riflessioni, poesie di donne femministe (1). L’Almanacco — è questa la definizione che le compagne danno alla raccolta dei materiali pubblicati e che rivendicano con insistenza (si veda in proposito la lettera di Tatiana Arseneva Mamonova al procuratore di Leningrado in apertura della pubblicazione) — comprende scritti eterogenei di donne, incrinate nelle loro certezze emancipatone dagli effetti del femminismo occidentale, alla ricerca di un’identità che contempli la ridefinizione critica dei ruoli sessuali e un approccio, probabilmente tutto culturale, alla psicoanalisi particolarmente di scuola junghiana. Le diverse testimonianze sono rappresentative di una mappa variegata del « dissenso » (panslavistico, religioso, istituzionale) che abbiamo conosciuto finora al maschile e aprono uno spiraglio pur con ingenuità e semplicismi sulla qualità e natura del movimento femminista in Unione Sovietica e sui modi con i quali esso si intreccia al « dissenso » e da questo anche si differenzia.

(1) 11 testo integrale dell’Almanacco — assai più fitto — è di proprietà dell’editore parigino Thiers; il testo qui riprodotto 6 la traduzione italiana del numero monografico del settimanale femminista francese des femmes en mouvement hebdo – n. 10 du 11 au 18 janvier 1980 – impropriamente definito di traduzione «integrale» in francese dell’Almanacco stesso.

 

appello del collettivo redazionale dell’almanacco donne e russia

Care sorelle,

noi entriamo appena nella vita che già il destino che ci è riservato pesa su di noi con tutto il suo peso.

Come potremo credere alla realtà di questa morsa che ci umilia e ci ferisce? E’ un incidente, un accidente. Come credere che la vita punisce degli esseri innocenti colpevoli soltanto di essere nati donna?

L’umanità non sopporta la sofferenza e si sforza ovunque di alleviarla ma la sofferenza delle donne non la commuove neppure. Dovrebbe scomparire come un brutto sogno.

Ma niente si trasforma da solo. Nessuno ci aiuterà, ne siamo sicure. Allora ci aiuteremo da sole.

Riunendoci per parlare dei nostri problemi e delle nostre sofferenze scambiando le nostre, sofferenze analizzandole noi potremo trovare una via di uscita noi e milioni di donne che soffrono come noi.

E’ per questo che abbiamo deciso di pubblicare nel nostro paese il primo giornale di liberazione della donna.

Nelle pagine di questo giornale noi riveleremo la situazione della donna nella famiglia nel lavoro all’ospedale in rapporto alla maternità la situazione dei nostri bambini la condizione ideologica della donna. Noi pubblicheremo testi di donne letterari politici e sociali: testimonianze sulla vita delle donne nella nostra epoca.

Scriveteci quello che vi inquieta e vi tormenta.

Inviateci scritti vostri di vostra madre di vostra sorella delle vostre amiche. Se ne avete bisogno le nostre corrispondenti nei limiti dei nostri mezzi verranno a trovarvi. Noi speriamo che i nostri sforzi riuniti alleveranno le nostre sofferenze ci mettano in marcia e con noi il movimento di liberazione della donna. « Quando ciò che è segreto diventa evidente nasce la luce ».