Françoise Giroud

la coerenza di essere donna

settembre 1975

 

Pubblichiamo le dichiarazioni che Françoise Giroud, ministro per la condizione femminile in Francia, ha fatto a Città del Messico, perché ci sembrano le più significative fra quelle fatte a livello ufficiale e le uniche rispondenti ad un’ottica femminista. «…Sono stata, come ognuna di voi, sono certa, profondamente toccata da quello che ci ha detto il presidente Echeverria quando ha dichiarato che non c’è donna più discriminata di quella che non ha né pane, né scuola, né medicine per i suoi figli, quando egli ci ha detto che queste carenze costituiscono la peggior forma di sfruttamento e di discriminazione.

Ma stiamo molto attente al fatto che, attraverso i secoli, sono sempre sorte ottime ragioni per distogliere le donne dalla loro lotta specifica, nella loro società, stiamo molto attente al fatto che gli uomini più sinceramente attenti all’evoluzione delle donne raramente la trovano prioritaria e che gli altri sono sempre molto abili nel confiscare gli sforzi delle donne a vantaggio dei propri interessi o della loro ideologia, dicendo loro: «Oggi, donne, combattete con noi, fate la nostra guerra, la nostra battaglia. La vostra avverrà domani…»

Abbiamo sentito questo discorso così spesso nei paesi industrializzati che, ve lo ripeto, stiamo attente… La forza rivoluzionaria, la forza del rinnovamento immenso che rappresenta oggi la presa di coscienza delle donne della loro servitù, la scoperta delle loro capacità a disfarsene, se ne hanno l’ardente volontà, questa forza non deve essere utilizzata ancora una volta dagli uomini per i loro propri fini.

Se no le donne si ritroveranno in un mondo forse diverso ma che resterà fondato esclusivamente sui valori maschili e che continuerà a rifiutare loro il diritto alla loro affermazione come esseri umani autonomi.

In realtà la lotta si colloca su due piani, la lotta contro il dominio di un sesso sull’altro e la lotta a livello delle strutture economiche e politiche. Queste lotte non sono antagoniste. Sono complementari. Un equilibrio economico più giusto deve ricercarsi non solo tra le nazioni, ma all’interno di ogni nazione. Nulla impedisce alle donne di lavorarci, là dove si trovano. Ma, lo ripeto, e l’esperienza è lì per provarcelo, le donne saranno sempre sacrificate se non si propongono quale obiettivo prioritario la riduzione della differenza tra la loro situazione e quella degli uomini all’interno di ogni società.(…)

E l’Anno Internazionale della Donna sarà stata una nuova presa in giro se viene pian piano deviata verso fini di politica nazionale o internazionale per quanto urgenti, rispettabili e nobili possano essere questi fini. (…)» Nel momento in cui chiudiamo il giornale in tipografIa, apprendiamo che Françoise Giroud si è dimessa da co-direttrice dell’Express francese per contestare le copertine e le foto di nudi di donne apparse sul settimanale. Questa presa di posizione della Giroud riconferma l’onestà delle sue dichiarazioni e il valore del contributo che ella porta alla lotta delle donne.