per le adolescenti l’amore è anche donna
Continuiamo la nostra inchiesta sulle donne e l’omosessualità. Abbiamo chiesto a più di trenta studentesse di diverse scuole superiori romane di rispondere a queste domande: 1) Ti innamoreresti di una donna? 2) Lo diresti a tua madre? 3) Pensi che il rapporto con un’altra donna ti impedirebbe di avere figli? Ecco le risposte.
Nel numero precedente di Effe abbiamo posto a un certo numero di madri note e non ima domanda rivelatasi impertinente e imbarazzante per la maggior parte di loro, almeno a giudicare dai primi cinque minuti di silenzio con i quali l’hanno accolta: «Che cosa proveresti se tua figlia ti dicesse che si è innamorata di una donna?». Ci è venuta voglia di saperne di più: per esempio se le adolescenti-figlie hanno nelle madri fiducia e confidenza pari almeno al tremore, al senso di protezione, all’angoscia vera e propria che invadono queste alla sola ipotesi di innamoramento; se soprattutto hanno problemi a innamorarsi di una donna e se pensano che questo possa impedire loro di avere figli. Abbiamo perciò chiesto a tante adolescenti-figlie, più di trenta, studentesse di vari istituti superiori e licei romani, di centro e di periferia, che naturalmente nulla hanno a che fare con le madri precedentemente intervistate, di rispondere ad alcune domande nell’ordine e nel modo che volevano per iscritto e a voce, lapidariamente o per esteso, al caffé o sul prato o al telefono, in busta chiusa e senza guadare in faccia le destinatarie, in busta aperta e con tanto di indicazione di gruppo in calce al «documento» preparato durante il monte-ore come alcune studentesse di Centocelle. Le domande erano le seguenti: 1) Ti innamoreresti di una donna? 2) Lo diresti a tua madre? 3) Pensi che il rapporto con un’ altra donna ti impedirebbe di avere figli?
Quest’ultima domanda è nata dalla preoccupazione espressa da alcune madri intervistate di non poter avere nipoti nel caso la figlia si innamori di una donna.
Le risposte hanno una singolarità che secondo noi merita di essere rilevata preliminarmente: sono tutte profondamente diversificate, individualizzate, pur presentando la maggior parte di esse un filo comune, una disponibilità all’esperienza omosessuale personale o almeno a quella altrui. Anche nei casi in cui l’esperienza è messa in forse per sé, per difficoltà di origine culturale-educativa, se ne parla in termini di «tollerabilità» più elevata che in passato, salvo qualche eccezione. Un altro elemento da rilevare è che le testimonianze sono qualitativamente diverse in base a differenze di acculturazione, di status sociale e di habitat: in genere si può dire che le adolescenti di provenienza borghese che si esprimono come chi sta acquisendo un buon grado di cultura — in famiglia e a scuola — che vivono in quartieri medio-alti e frequentano scuole del centro affrontano il tema con serenità, con consapevolezza, con disinvoltura persino quando dichiarano di non precludersi l’esperienza della maternità, quando e come ne avessero voglia, né parimenti il rapporto con una donna, quando e se ne avessero voglia.
Certo, avvertono gli psicologi, non è detto che atteggiamenti e comportamenti coincidano e che il dichiararsi disponibili all’esperienza omosessuale significhi che in concreto di fronte a un’eventualità, un fatto, un’occasione di viverla quest’esperienza, nel momento in cui si presenta, si è davvero pronti. Le emozioni, la paura particolarmente nella quale si condensano tutti i condizionamenti culturali di fronte a un’esperienza che la società degli adulti considera eccentrica, non frequente, possono bloccare l’esperienza. Come si dice: tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. E però in situazioni psicologiche serene, il mare è solo un rigagnolo d’acqua, perché si tende a equilibrare l’atteggiamento con il comportamento, a non scindere questi due elementi per garantire l’armonia individuale, per non soffrire di troppe conti-addizioni. Insomma, in genere si tende a fare quel che si dichiara di essere disposti a fare. E perciò le risposte di queste adolescenti degli anni ottanta possono essere prese sul serio nel loro messaggio di disponibilità, di aggressione al tabù e di caduta del tabù dell’omosessualità, di curiosità: testimonianze di una realtà che sta cambiando almeno in alcuni settori sociali dell’area urbana metropolitana.
Un altro elemento è comune a quasi tutte le risposte e costituisce il contraltare dell’evoluzione del costume che in esse si può rilevare: la caduta del tabù si accompagna quasi sempre a una lacerazione generazionale, a un rapporto di non confidenza, di estraneità con la madre, quasi questa riassumesse in sé il mondo culturale tradizionale che si sta in parte infrangendo.
Carla, 17 anni
Liceo scientifico, zona centro
Sì, sono stata innamorata di una ragazza. C’è un linguaggio particolare tra donna e donna. Non abbiamo avuto rapporti di tipo sessuale ma sarebbe stato molto bello.
Non so se lo direi a mia madre. Forse sì, anche perché penso che non si sarebbe preoccupata vedendo che dopo sono stata con altri ragazzi. Per adesso non voglio figli. Se in futuro li volessi, deciderei di averli comunque.
Pina, 15 anni
Liceo scientifico, zona centro
Sì, mi innamorerei di una donna perché sarebbe come con un uomo, nel senso che non mi presenterebbe problemi.
A mia madre non direi nulla: non ho rapporti di confidenza con lei. Quello dei figli è un problema che mi è del tutto estraneo.
Angela, 17 anni
Liceo scientifico, zona centro
Non escludo di potermi innamorare perché in ognuno c’è una certa tendenza all’omosessualità.
A mia madre non lo direi come non le direi nulla di me o che mi riguardi. Il volere dei figli non sarebbe un problema perché vedo un rapporto omosessuale come impossibilitato a essere duraturo.
Barbara, 16 anni
Liceo scientifico, zona centro
Sì, mi innamorerei, sarei attratta fisicamente ma non solo. Sarebbe diverso che con un uomo, forse migliore.
Sì, lo direi a mia madre perché ho con lei un rapporto aperto, gliene parlerei come di una mia esperienza normale.
Avere figli? Nel momento in cui il rapporto con una donna diventasse di coppia questo potrebbe essere per me un problema.
Valentina, 18 anni
Liceo scientifico, zona centro
Potenzialmente sì, mi potrei innamorare, provando a superare tutti i condizionamenti culturali.
No, a mia madre non direi nulla perché non potrebbe capire; il racconto di questa mia esperienza sconvolgerebbe la sua visione della vita, di donna, e avrebbe crisi sia con sé stessa che con me.
Il problema dei figli non mi preoccuperebbe perché anche all’interno di una relazione stabile con una donna potrei avere rapporti con uomini e quindi figli.
Fiorenza, 17 anni
Istituto Tecnico Comm.Ie, zona centro
Mi sembra normale, mi potrei innamorare di una donna, anche se non mi è mai capitato. La sessualità forse per l’educazione che ho ricevuto è un’altra cosa, non mi sentirei di provare, non sono pronta; anche se non si può mai sapere.
A mia madre dico quasi sempre tutto, le cose più spinose o difficili sotto forma dì scherzo per vedere cosa pensa. Questo, se mi capitasse, non glielo direi: non vede di buon occhio il rapporto con un ragazzo, figuriamoci con ima donna. Mi considererebbe un’«anormale».
Come sento adesso non vorrei mai averlo un figlio. Naturalmente se lo volessi non penso che ci sarebbero problemi anche ricorrendo all’inseminazione artificiale.
Annina, 17 anni
Istituto Tecnico Comm.Ie, zona centro
Mi innamorerei sì, ma avrei difficoltà ad avere rapporti sessuali, perché ho problemi nella sessualità anche con i ragazzi. Ma a mia madre non lo direi, non capirebbe. Ai figli per ora non ci penso.
Stefania, 17 anni
Istituto Tecnico Comm.Ie, zona centro
Sì mi innamorerei, mi potrebbe succedere. Non so se potrei avere un rapporto sessuale, dipende: comunque, l’attrazione fisica avrebbe grande parte nell’innamoramento. Mi piacerebbe innamorarmi di una ragazza intelligente.
Non lo direi a mia madre perché subirebbe un trauma: non penso sia all’altezza di una cosa del genere. E poi mi immagino la scena.
Potrei avere figli certo se mi va.
Antonella, 18 anni
Istituto Tecnico Comm.Ie, zona centro
In genere sono portata a innamorarmi più dell’altro sesso; con un’amica posso avere dell’affetto ma non mi è mai successo di innamorarmene.
Comunque, se una cosa del genere mi capitasse lo direi a mia madre, perché ho un certo dialogo con lei.
Per ora non penso al problema figli, ma non penso neanche a un rapporto in questo momento.
Valentina, 17 anni
Istituto Tecnico Comm.Ie zona centro
Penso che mi innamorerei se è una donna interessante che mi colpisce per la sua intelligenza, per i suoi modi. Non so se avrei con lei rapporti sessuali, anche con gli uomini ho avuto rapporti difficili, quindi a maggior ragione con le donne.
A mia madre lo vorrei dire, vorrei spiegarle che si tratta di una scelta mia; poi la prendesse come vuole.
Sì se volessi potrei avere figli.
Giselda, 17 anni
Istituto Tecnico Comm.le, zona centro
Non escludo la possibilità di innamorarmi e mi sentirei di avere un rapporto sessuale con una donna, anche se so che dovrei superare qualche difficoltà, dovuta all’educazione che ho ricevuto. Ma a mia madre lo direi, vorrei assumermi davanti a lei e davanti a tutti le mie scelte.
I figli? Non ho questo problema. Non so però, se il rapporto con una donna mi prendesse molto, quanto avrei voglia di averli.
Anna, 17 anni
Istituto Tecnico Comm.le, zona centro
No, non mi innamorerei e non lo direi a mia madre. Non so se una donna mi darebbe quello che mi dà un uomo, non ci ho pensato molto bene. Il fatto è che ti presentano questo tipo di rapporto come «anormale» e dai e dai qualcosa di quest’educazione ti rimane dentro e ci vuole molto per superarla. Penso però che il piacere sia di più in un rapporto del genere, perché una donna sa quello che le piace e che può piacere all’altra.
A mia madre, comunque, non lo direi, non le dico dei miei rapporti con un ragazzo, figuriamoci.
Laura, 18 anni
Liceo scientifico, zona est
Quello che ho provato verso una donna nell’adolescenza, esclusa l’infanzia, è stato al massimo una forte attrazione emotiva-intellettuale che implicava da parte mia un grande coinvolgimento e una grande partecipazione. Non ho mai pensato ad avere un rapporto fisico; però penso che in qualche modo il grande coinvolgimento con l’amica del cuore ti ha segnato, nel senso che ha influenzato il mio atteggiamento verso le altre donne, mi ha reso più disponibile con loro.
Mia madre comprende i problemi che io le manifesto nei miei rapporti con i ragazzi e con il ragazzo che attualmente ho, ma penso che difficilmente potrebbe comprendere quelli con una donna, perché pur avendo una mentalità abbastanza aperta è stata educata in modo tradizionale e questo conta.
Certe volte penso che in futuro vorrei avere dei figli, poi però mi viene la paura di sbagliare con loro nell’educarli. Questo lo penso anche nell’eventualità che vivessi con una donna.
Maria, 18 anni
Liceo scientifico zona est
Nell’infanzia e nell’adolescenza ho provato una vera e propria affettività nei confronti di una ragazza. Oggi, comunque, non ho queste attenzioni però penso che l’esperienza che ho avuto mi ha portato a considerare questo tipo di rapporto come non «anormale». Se mi succedesse di innamorarmi, lo accetterei.
Per quanto riguarda la famiglia, e mia ì madre in particolare, inimmaginabile solo parlarne.
Per i figli non ho problemi.
Antonella, 18 anni
Istituto magistrale, zona centro
Ho sempre amato l’uomo, quindi penso che non potrei amare una donna, ma non escludo la possibilità di una profonda amicizia in tutti i sensi. Comunque, per ora amo una donna: me stessa.
A mia madre direi di questo mio eventuale amore per una donna, perché penso che mi capirebbe anche se con qualche difficoltà.
Penso che se amassi una donna non potrei avere figli, perché non riuscirei a vivere con tutta me stessa due rapporti contemporaneamente.
Barbara, 18 anni
Istituto magistrale, zona centro
Non mi è mai capitato di innamorarmi di una donna, ma non per questo ipoteco il futuro. Chissà.
A mia madre però non lo direi perché credo che non mi capirebbe; preferirei dirlo a qualcun altro.
Per i figli penso che farei una scelta: o avrei il rapporto con un uomo e quindi vorrei dei figli, oppure vivrei il rapporto con una donna. E la mia scelta sarebbe il più possibile netta perché non vedo come le due cose si possano conciliare.
Graziella, 18 anni
Istituto magistrale, zona centro
Credo che non mi innamorerei, non so, non ho esperienze del genere; ma potrebbe succedere.
A mia madre non lo direi assolutamente, non capirebbe.
I figli? Dipende da cosa scelgo perché in nessun caso porterei avanti due rapporti contemporaneamente, farei una scelta: o con l’una o con l’altra.
Simonetta, 18 anni
Istituto magistrale, zona centro
Sì, penso che mi innamorerei di una donna, ma a mia madre non lo direi perché è molto antiquata. Penso anche che questo rapporto non mi impedirebbe di avere figli perché si può fare l’uno e l’altro.
Cristina, gemella di Simonetta, 18 anni
Istituto magistrale, zona centro
No, non mi innamorerei assolutamente, mi fa schifo.
Nell’eventualità che questo accadesse, ci proverei a dirlo a mia madre.
Penso che i figli potrei averli lo stesso perché posso vivere contemporaneamente i due rapporti con un uomo e con una donna.
Loredana, 19 anni
Istituto magistrale, zona centro
Mi innamorerei di una donna perché penso che si possa instaurare un discorso diverso sulla sessualità, tra donne c’è molta più comprensione. Ma a mia madre non lo direi, lei è di un’altra generazione, non lo capirebbe.
Potrei avere dei figli, certo, senza stare con l’uomo con cui li ho avuti.
Francesca, 17 anni
Istituto magistrale, zona centro
Non mi innamorerei, no, perché non sento attrazione per il mio stesso sesso. A mia madre non lo direi perché è una cosa innaturale e quindi lei non la capirebbe.
Se andassi con una donna, non potrei avere figli, perché non potrei portare avanti due rapporti contemporaneamente.
Lucia, 19 anni
diplomata di un Istituto magistrale della zona centro
Sì, senz’altro sì mi innamorerei di una dorma, anzi me ne sono appena innamorata; sono contenta che qualcuno me lo domandi e che io possa finalmente dirlo. E’ un rapporto che mi sta dando moltissimo e che soprattutto mi ha consentito di rivelare le parti più segrete di me e probabilmente anche le più belle. A volte mi dispiace che altre persone si precludano la possibilità di vivere questa esperienza, rinchiudendosi dietro a vecchi schemi e costruendo barriere. Penso che se queste cadessero anche la parola omosessualità non avrebbe più ragione di esistere. A mia madre lo direi tanto volentieri, come le ho detto della maggior parte delle esperienze belle che ho vissuto; ma questa non gliela posso proprio dire e non tanto per paura della sua incomprensione: non capirebbe certo, ma soprattutto non accetterebbe e tenterebbe di distruggere, di stroncare con tutte le sue forze un rapporto che le sta «rovinando» la figlia.
Sui figli per ora non ho le idee molto chiare: mi piacerebbe averne, ma non so, dovrei pensarci un po’ meglio, vedere più chiaramente dentro di me.
Donatella, 16 anni
Liceo classico, zona centro
Posso avere con una donna un rapporto intellettuale e affettivo che spesso supera quello che ho con l’altro sesso, ma finora non ho mai provato desiderio fisico. Data la premessa non mi pongo il problema se dirlo o no a mia madre, ma suppongo che se una simile eventualità si avverasse non avrei reticenza con lei. Sono ben disposta alla procreazione ma ritengo che per una coppia di omosessuali sia negativo allevare un bambino soprattutto per l’equilibrio psichico del bambino.
Michela, 16 anni,
Liceo classico, zona centro
Potrei sicuramente innamorarmi di una donna: un sentimento complesso come l’amore non si può concepirlo limitato al rapporto uomo-donna; penso che il rapporto con una donna potrebbe darmi molto dal punto di vista affettivo e anche dell’amicizia vera e propria. Un rapporto tra due donne implica una serie enorme di difficoltà da affrontare, vista l’opinione piuttosto diffusa della gente sugli omosessuali.
Tra queste difficoltà c’è il solito problema dei genitori: non potrei assolutamente parlare a mia madre di un mio rapporto con una donna, non lo accetterebbe mai, mi metterebbe in una situazione insostenibile.
L’essere innamorata di una donna non mi impedirebbe di avere figli; sono per la coppia aperta, in ogni caso, né credo che l’amore debba essere una cosa esclusiva che chiude ogni altra via. Inoltre credo che se mi sentissi impedita ad avere un figlio negherei la mia autodeterminazione di donna.
Alessandra, 16 anni
Liceo classico, zona centro
Sì, penso di sì che mi innamorerei di una donna, perché l’amore è un senti- mento che non può essere circoscritto | soltanto agli uomini: ci si innamora e I basta, a prescindere dal sesso, delle persone. E per amore intendo un rapporto fondato non soltanto sullo scambio intellettuale ma anche sulla fisicità.
A mia madre non lo direi, perché evito di parlarle di me. Attualmente per es. sto con un ragazzo: glielo ho detto perché se n’è accorta non perché ho un rapporto con lei.
I figli? Se con questa donna io avessi un rapporto, lunghissimo, metti fino alla morte, che so, è chiaro che non ce la farei ad avere figli. Comunque, non so bene, non riesco a rispondere alla domanda.
Anonima, 17 anni
Liceo classico, zona centro
A mio avviso non si pone il problema dell’omosessualità in questi termini. Mi spiego. Io non credo di poter rispondere a una domanda tipo «Ti innamoreresti di una donna?», in quanto “obiettivamente non mi sono mai innamorata di una donna. E non so assolutamente cosa possa voler dire. Diverso sarebbe il discorso se la domanda fosse: «Cosa pensi dell’omosessualità?». (Per altro non credo che si possano fare distinzioni fra quella maschile e quella femminile). In tal caso certamente risponderei che non ho alcuna prevenzione contro ragazzi e ragazze omosessuali, che considero eguali a tutti noi e io stessa ne frequento più di uno e mi ci trovo benissimo.
Sempre vedendo la questione da questo punto di vista posso affermare riguardo alla seconda domanda che tutte le ragazze omosessuali che conosco non nascondono ai loro genitori la loro natura e penso che non ci sia nulla di male a farlo.
Stesso discorso vale per la terza domanda. Io personalmente sono contraria a fare figli in quanto penso che comportino sofferenze e costrizioni prima e dopo il parto. Le coppie omosessuali che conosco sono anch’esse contrarie alla procreazione per gli stessi motivi.
Angela, 18 anni
Liceo classico, zona centro
Non so, mi è molto difficile risponde- re a questa domanda. Direi che sì mi pò- trei innamorare, anche se non mi è mai ! successo. E se mi accadesse che una donna invece si innamorasse di me e me lo dicesse e a me lei piacesse che farei? Mica lo so. Voglio dire che di fronte a un’evenienza del genere non si sa mai una che farebbe: magari resta in silenzio come un’imbecille o non dice quello che vorrebbe o che ne so. Secondo me, l’emozione qui è importante più che in un innamoramento «regolare»: forse ci sarebbe un conflitto interno, nel senso che una vorrebbe per es. avere rapporti fisici e poi deve superare difficoltà per ragioni culturali. Non so, penso che mi innamorerei e non avrei troppi problemi ad avere un rapporto sessuale con una donna. Sono curiosa. Ma a mia madre non lo direi; penso che non capirebbe.
I figli? Non mi pongo il problema per ora.
Elena, 17 anni
Istituto professionale
Come prospettiva non mi interessa molto. Penso che nei rapporti sessuali ci voglia un uomo: non uno qualsiasi certo, ma come intendo io, con le palle quadrate. Non ho mai conosciuto una coppia di lesbiche, non credo che sia una cosa così comune.
A mia madre non lo direi, ma sarebbe difficile nasconderglielo a lungo: non so come fa, ma finisce sempre per indovinare quello che mi succede. All’inizio non mi direbbe nulla, ma solo per inquadrare meglio la situazione: una volta afferrata l’idea farebbe un putiferio.
Veronica, 18 anni
Istituto professionale
Penso che non mi potrebbe mai accadere di innamorarmi di una donna e se mi accadesse, cercherei aiuto da una persona amica.
Non lo direi ai miei genitori perché non mi aiuterebbero in nessun modo. Non credo che sarei felice in un rapporto del genere, anche perché dovrei rinunciare ai figli.
Stefania, 19 anni
istituto professionale
Penso che sia una cosa normale, come innamorarsi di un uomo. Ne parlerei con mia madre e cercherei comunque di evitarlo, tuttavia se la cosa dovesse andare avanti, la accetterei finché dura. Non penso che sarei felice, anche perché non potrei avere figli. Un rapporto sessuale con una donna, mi sembra strano e penso che un uomo e una donna vadano maggiormente d’accordo di due donne, Non penso che farei amicizia con una coppia di lesbiche, mi sentirei a disagio.
Donatella, 17 anni
Istituto professionale
Io penso che ognuno debba essere libero di amare chi vuole, ma per quel che mi riguarda penso che non mi potrebbe mai capitare di innamorarmi di una donna e comunque se mi dovesse accadere cercherei di sfuggire in ogni modo. Non ne parlerei con i miei genitori, perché sono all’antica e non ho nessun colloquio con loro: mi caccerebbero di casa. Penso che non sarei felice in un rapporto d’amore lesbico, perché una donna non può mai dare ad un’altra donna ciò che le dà un uomo: soprattutto la protezione.
Paola, 17 anni
Istituto professionale
Non mi è mai capitato, però con le amiche qualche volta ne abbiamo parlato. Io credo che non ci sia tutta questa differenza che ci vogliono fare credere: in fondo ognuno deve essere libera di amare chi vuole. Per esempio io sto meglio con le ragazze che con i ragazzi che parlano sempre di sport e pensano solo a «rimorchiare» non ci si può mai parlare sul serio o vogliono avere sempre ragione loro. In fondo, anche se non lo ammettono si sentono un po’ superiori a noi donne. Con le mie amiche invece è diverso, ci capiamo di più.
Io credo che in fondo ci sia una grande curiosità di provare un rapporto diverso da quello normale, ma alla fine si fa finta di niente e si passa tutto sotto il nome di amicizia. I figli? Mah!
Non so ancora se vorrò averne e comunque un modo lo troverei se volessi davvero, ma come non lo so. A mia madre non lo direi mai. E’ una di quelle che fa la madre giovane e comprensiva, ma che non lo so che non si darebbe pace sino a quando non sarebbe finita questa storia.
Grazia, 17 anni
Istituto professionale
Sto con un ragazzo della mia età e gli voglio bene veramente. Non penso ad un altro ragazzo, figuriamoci ad una donna! Credo che ognuno può fare ciò che vuole, e non sarei certo io a ritenere riprovevole una scelta omosessuale, ma a me non interessa. Mia madre sa di questo ragazzo con cui sto e penso che le prenderebbe un colpo se lo lasciassi per una donna.
Tamara, 16 anni
Istituto professionale
Una volta mi piaceva una professoressa, poi ho cambiato scuola. Io non penso che ci sarebbe niente di male, anche se penso che queste cose succedono di passaggio quando i ragazzi sono un po’ cretini e superficiali, e dunque ci si trova meglio con le proprie amiche. Ora non penso che mi potrebbe capitare più. Sto bene così. Mia madre penso che la prenderebbe bene solo in apparenza, ma dentro ci starebbe male da morire per questo non penso che glielo direi. Sono cose che passano.
Francesca,17 anni Istituto professionale
Non mi sono mai posta questo problema. Non ho amiche intime, né il ragazzo. Se penso al mio futuro desidero una famiglia, dei figli, un uomo con cui avere un rapporto vero.
Ma non è che mi stupirebbe se qualche compagna di classe avesse un rapporto con un’amica. Io credo che ognuno debba essere libero di fare quello che vuole se non da scandalo e non fa l’esibizionista: il male e il bene sono dentro ciascuno di noi e non nelle azioni che si compiono.
Nadia, 16 anni
Istituto professionale
Io sto con un ragazzo da otto mesi e anche prima ho avuto dei flirts con ragazzi della mia età. Ho anche due amiche con cui sto sempre insieme e spesso dormiamo l’una a casa dell’altra, ma non c’è mai stato niente tra noi. No, penso proprio che non mi ci troverei con un’altra donna a stare insieme come con un ragazzo: che gusto c’è con una persona uguale a te stessa? Mi piace stare con le due mie amiche e non sopporterei di non vederle più per qualche motivo, ma l’amore e il sesso penso che siano un’altra cosa: Mia madre? Se solo sospettasse una cosa del genere diventerebbe pazza di dolore, perché glielo dovrei dire? Tanto penso che non se ne accorgerebbe neppure: tra amiche, tante cose che con i ragazzi non si possono fare, diventano normali.
Rosalba, 17 anni
Istituto professionale
Ho avuto rapporti di amicizia con alcune ragazze lesbiche, ma non mi sono mai sentita attratta da nessuna di loro. Certo, potrebbe accadere anche a me, ma cercherei di tirarmene fuori da sola, oppure chiederei l’aiuto di un neurologo. Cercherei comunque di non farlo sapere ai miei genitori, per non dargli un dolore, tuttavia penso che cercherebbero di aiutarmi. Se non riuscissi a reprimere questo amore, comunque non mi vergognerei della gente: non credo però che sarei felice.
Serena, 17 anni
Istituto professionale
Non saprei; certo, non si può mai sapere. Una volta una compagna di scuola mi fece capire che si era innamorata di me. Oggi, ripensandoci, mi rendo conto che da quel momento ho cominciato a fuggire da lei, ad evitarla, o, altrimenti ad aggredirla. Allora non me ne rendevo certo conto, ma la sua presenza mi indisponeva, quasi mi feriva. Quando oggi di fronte a questa domanda rispondo che non so se mi potrei mai innamorare di una donna, è perché in ogni caso credo che sono e siamo talmente condizionate, verso un certo tipo di mentalità che anche qualora si verificasse una simile circostanza, mi barricherei, forse senza neanche rendermene conto, dietro un muro di indifferenza.
A mia madre certamente non lo direi. Già non fa che ripetere che sono una figlia difficile, che non sa neppure lei come sono venuta fuori così… una cosa de! genere sarebbe la goccia che fa traboccare il vaso. I figli? Sono talmente una figlia mancata io…!