filmografia di Marguerite Duras
«je fais des films pour occuper mon temps. Si j’avais la force de ne rien faire je ne ferai rien. C’est parce que je n’ai pas la force de ne m’occuper à rien que je fais des films…» (M. Duras, Paris, 1975)
M. Duras nasce nel 1914 a Già Dinh presso Saigon. A 18 anni si trasferisce a Parigi. Milita nella Resistenza e nel dopoguerra nel P.C.F., da cui si allontanerà negli anni ’50.
Il suo primo libro Les Impudantes è del 1943, ma sarà conosciuta con Una diga sul Pacifico. (1950) In seguito scriverà romanzi, sceneggiature, pezzi per il teatro. Tra i suoi romanzi più famosi I cavallini di Tarquinia e L’amante inglese. Inizia la sua attività cinematografica con la sceneggiature di Hiroschima, mon amour. Il suo debutto come regista avviene nel 1966, con il film La musica, girato per la televisione inglese in coregia con Paul Seban. Nel film i due personaggi femminili vivono una situazione al di fuori dello svolgersi ritmico del tempo e si muovono in un luogo «neutro” l’hotel, luogo fisico di svolgimento del film (come in Detruire dit-elle). Il film è un film sulla parola, e come scrive J. Bon-
temps nella presentazione del La Musica «… lei tout est donc dans la parole». (Cahiers du cinema, 1967 n. 187) Detruire dit-elle (1970), primo film diretto interamente dalla Duras. Lo spazio del film è strutturato in due luoghi: uno interno «Le dedans-maison” l’altro esterno «le dehors-parc”. Tra l’albergo e il grande parco la foresta, la terra senza uomo, il fuori campo, il vuoto… Quattro personaggi si muovono in questo spazio: la situazione che si crea tra loro è una sorta di violenza-amore che procede tra parole e silenzi sguardi e gesti in una continua tensione nell’attesa dell’avvenimento finale, che arriva dalla foresta come distruzione, rottura, desiderio, godimento… «C’est un film politique? Profondement oui.” (Cahiers du Cinema, 1970, n. 219)
J Carne le soleil (1971), presentato a Pesaro nel 1971.
Nathalie Granger (1072) Il film è un film di donne più che un film sulle donne. L’esclusione dell’uomo fin dall’inizio del film significa la sua eliminazione in quanto padre e in quanto marito: l’identificazione delle donne tra loro, la loro complementarietà… (L’identification des femmes entre elles, leur complementari tè).
La femme du Gange (1973) Nel film i personaggi femminili sono analizzati nella loro totale autonomia, in un tempo e in un spazio fuori dalla storia e al di là di ogni preciso e determinante riferimento culturale.
La femme du Gange inaugura nel cinema di M. Duras la divisione tra il film d’immagine e il film di voci (le film dell’image et le film de voix) riproposta in India Song, e ancora in Son nom de Venise dans Calcutta desert dove il testo e la musica (le voci) e le immagini saranno distinte, ma inseparabili… il film è nello stesso tempo presente nella sua totalità e nella sua frammentazione. Ne La femme du Gange le voci sono le vere protagoniste del film. Voci di donne che parlano da un luogo fuori dalla storia…. India Song’ (1974). Anne-Marie Stretteré, La Donna, o meglio le varie possibili figure di donne che in essa vivono; è a partire dal suo desiderio che si struttura film. Le lieu d’une femme, Anne-Marie Stretteré crea lo spazio off, che è lo spazio del grido, dell’amore, della follia. Son nom de Venise dans Calcutta desert. (1976) Il set del film è un set immaginario, gli attori sono scomparsi… è un susseguirsi di immagini, di luoghi già visitati in India Song, ma vuoti, privi di corpi, inabitabili, divorati dalla morte. Vera Baxter (1976). La donna, Vera Baxter non è data come soggetto parlante, ma come «memoire anterieure au langa-ge et qui l’excede”. Il senso più profondo di tale memoria è il silenzio. «Io non conoscevo la storia” dice Vera Baxter. Le Camion (1977) Finalmente è «La storia”, la storia di M. Duras.