I pensierini della bambina povera
Cara mamma ieri
ti ho portato un fiore.
Ma non farci l’abitudine
e non t’illudere: questa è la prima e ultima volta.
Costano troppo cari, dio faust,
e io
per la befana
vorrei regalarmi una colt
tutta nuova
che costa cara anche quella
ma ha il vantaggio di non appassire
e
se hai buon naso puoi farci anche la
RIVOLUZIONE!
Anche i sindacati rivoluzionari rossi
dicono
che la bambina povera
vale
meno
del bambino povero.
Non mi verrai a dire
che i sindacati rivoluzionari rossi sono stupidi.
NO.
Sono maschi.
Ragazzi
qui
bisogna parlarci chiaro perché
la bambina povera ne ha le scatole piene
di te
di lui
di voi
di tutti.
Primo
perché
senza chiedere il suo permesso
l’avete fatta vergine santa e ficcata sull’altare
per il gusto erotico di bruciarle proprio sotto la punta del naso
un lumino acceso.
Secondo
per tutti quei dispetti che la maestra
d’accordo
col bambino ricco e col bambino povero
le ha fatto
e
continua a farle
in nome delle sante madri partorienti.
Terzo
perché ha scoperto il trucco
e mo’ non ci sta più
e vi ritorna indietro tutto:
la museruola
gli orecchini
la catenella al collo
e rivuole le sue cose
compreso il fodero con la pistola.
Mia carissima mamma.
(Io la mamma non ce l’ho,
mi è morta tanti anni fa,
ma io le scrivo lo stesso, per farle dispetto)
Mia carissima mamma,
se tu mi avessi fatta maschio
ti avrei cavato gli occhi
e te li avrei messi in mano.
Così,
per il piacere di farlo.
Invece sono una bambina
e non vado in chiesa
e non vado a scuola
e non so cucire
e non so cucinare
e non mi frega un cazzo del bucato
e non mi faccio correr dietro dai bambini
e non mostro il culo
e NON SO STIRARE!
e non sono buona
e dico le parolacce.
Se tu mi avessi fatta maschio ora
adesso
come potrei essere contenta
a non fare tutte queste cose?
Ciao.
Le bambine devono andare in chiesa.
E i bambini alla guerra.
Le bambine devono fare le ciambelle.
Per i bambini che vanno alla guerra.
Le bambine devono dire — sì signor bambino —
Al bambino che va alla guerra.
Le bambine devono preparare il caffelatte.
Per scaldare il bambino che va alla guerra.
Le bambine non devono sputare nel caffelatte.
Il caffelatte che beve il bambino che va alla guerra.
Le bambine devono stirare l’armatura.
Del bambino che va alla guerra.
Le bambine devono pulire per terra.
La terra che calpesta il bambino che va alla guerra.
Le bambine che sono bambine
devono
devono perché devono
perché sono bambin
devono devono
devono devono devono devono
devono
e il bambino va alla guerra.
E magari
nemmeno muore.
Siccome mi hai restituito la museruola che ti avevo
fatto per il tuo compleanno,
dice il bambino povero alla bambina povera,
ti faccio sapere che mi sono offeso come una bestia.
E io ti faccio sapere che la museruola
non la voglio
perché
mi va di mordere e di abbaiare.
E
se
il prossimo regalo sarà un guinzaglio
te lo faccio tutto attorno al collo
finché non ti esce il cervello per i buchi del naso.
Fortuna che i bambini poveri tengono il cervello
tutto ribaltato all’indietro,
non ti sarà facile sfilarmelo dalla testa.
Come sia sia
io i regali li voglio a serramanico
se hanno le canne corte
e soprattutto
se non sono regali.
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