Creatività
ma il genio chi è?
Se dico: il genio creativo, il rivoluzionario, il maestro, colui che dice cose che l’umanità aspetta, quello che rappresenta tutti, quello libero da tutti i condizionamenti, l’anticonformista
se dico: la sua vita è tumultuosa, sregolata, inventata, libera, sofferta, vissuta pienamente, da non prendere per esempio; se dico: i suoi amori sono liberi, molteplici, bisessuali, complementari, transitori, eterni,
se dico tutto questo avrete capito che sto tentando di fare il ritratto di « un artista », come ci hanno insegnato ad immaginarcelo.
Artista maschio, naturalmente.
Artista è un sostantivo maschile e femminile, ma nel suo significato più alto si usa sempre al maschile; dire infatti « è un’artista » riferendosi ad un soggetto femminile, significa, al massimo artista di circo, o ballerina. Si usa preferibilmente al singolare. Si accompagna spessissimo al concetto di « genio »; genio, sostantivo maschile preferibilmente singolare. Quindi l’artista oltre che creativo, libero, rivoluzionario, più o meno maledetto è, quasi sempre, geniale. ARTISTA-GENIO-MASCHIO L’artista è quello che fa l’arte.
L’arte si concretizza spesso in « opere d’arte », che sono i prodotti di alcuni tra tutti gli artisti.
E’ logico supporre che gli autori delle « Opere d’Arte » siano i più creativi, i più rivoluzionari, i più geniali, quindi « I più » tra tutti quelli che rispondono alla definizione di « artista ».
Ma come si fa a sapere se il prodotto di un’artista è Opera d’Arte oppure no?
In questa fase interviene l’opera altamente specializzata del Critico d’Arma il genio chi è?
te che sa distinguere il Vero dal Falso, il Mediocre dal Meraviglioso, il Bene dal Male.
Domanda: « Ma perché solo il Critico d’Arte sa distinguere il Vero dal Falso, ecc.? »
Risposte degli esperti: « Perché il popolo è ignorante, il popolo è gretto, il popolo non ha cultura, il popolo non fa Arte! ».
Infatti se dico: Arte, Artista, Genio, esprimo concetti di negazione e di oppressione.
Di negazione perché: Arte è l’eccezione alla generale non-arte, Artista è l’eccezione alla generalizzata incapacità espressiva, Genio è l’eccezione alla generale incapacità delle persone non solo ad esprimersi ma ad esprimersi creativamente.
Di oppressione perché la impossibilità alla espressione e alla creatività sono indotte dai sistemi sociali che hanno assegnato ruoli precisi alle persone e modi prestabiliti di comunicazione secondo il ruolo sociale assegnato agli individui.
La capacità espressiva e creativa intrinseca in ognuno di noi in quanto comunicazione della nostra « storia », è di per sé pericolosa e sovversiva. Per questo si è dovuto renderla inoperante.
Infatti qualsiasi sistema basato sul potere esercitato da pochi privilegiati su molti oppressi, ha bisogno, per continuare ad esistere nonostante le ricorrenti tensioni sociali ed economiche, di un vasto consenso culturale, per garantirsi la continuità della propria ideologia.
La « gente » perciò non può, ma specialmente non deve fare Arte. Solamente alcuni, particolarmente interessati ai problemi culturali, possono riconoscersi nelle Opere d’Arte eseguite da un « Genio » (che occupa nella gerarchia del potere il ruolo ambitissimo, appunto, di genio), al quale è stato demandato il compito di fare « Arte » per quelle centinaia di migliaia di persone alle quali l’esercizio di questo diritto naturale è stato da sempre negato.
Domanda: ma perché si preferisce incensare, arricchire, onorare un gruppo di geni e genietti invece di lasciare che le persone si possano esprimere liberamente?
Risposta: perché mentre un gruppo di artisti si compra e si controlla bene, non si può certo prevedere cosa potrebbe tirar fuori la gente se fosse libera di esprimersi.
Domanda: ma allora, visto che hanno bruciato le nostre capacità espressive, e che anche se ne fosse rimasta qualcuna non la potremmo usare, per cambiare qualcosa da che parte cominciamo?
Risposta: e se cominciassimo dal Femminismo?