quante volte figliola?

febbraio 1976

il rito della confessione istituito dal cattolicesimo come «sacramento», aveva nel primo cristianesimo (ed anche nella religione ebraica), un valore di rito comunitario cioè avveniva in pubblico ed aveva per oggetto principalmente autoaccuse di omissioni verso la comunità, verso il «sociale». La esigenza di liberarsi da sensi di colpa comunicando con la comunità per sentirsi da questa perdonato ed accettato è un’esigenza antica quanto l’uomo, ed è ancora oggi la matrice principale della moderna psicoterapia di gruppo. Per arrivare alle contorte ed ossessive introspezioni della confessione cattolica come rito individuale dobbiamo risalire alla Controriforma. In quei lugubri cassoni di risonanza del potere sessuofobico della Chiesa che sono i confessionali, il peccato per eccellenza è diventato quello sessuale. Sono infatti passati 500 anni di coiti, polluzioni, «dilettazioni veneree», «voluttà carnali», «masturbazioni», «onanismi», vissuti e confessati dalle penitenti e dai penitenti come i più orrendi dei crimini. (Un opuscolo del ‘600, elenca 2753 modi di «peccare» — una specie di Kamasutra in negativo nostrano). Con la Controriforma infatti il cattolicesimo ha trasformato (per sopravvenute esigenze di consolidamento del potere che avviene come sempre in maniera reazionaria e cioè con la repressione della prima delle libertà: quella sessuale) il binomio sesso-donna nella fonte di ogni male ed ha inculcato abilmente dei profondi sensi di colpa nella coscienza collettiva verso tutto ciò che è sesso. Sesso-donna-peccato. Un’equazione semplicissima, ma geniale perché se il «volgo pecca» e si sente in colpa la Chiesa ha il potere di perdonare (anche a pagamento) con la polizza di assicurazione contro l’inferno che è la confessione. Da 500 anni le bambine ed i bambini che scoprono il proprio corpo, che giocano al «dottore» vengono pesantemente colpevolizzati ed inquisiti su «dove tengono le mani mentre dormono», quanti pensieri impuri hanno fatto vedendo il pisello del compagno di giochi, vengono edotti che quando si masturbano fanno piangere la madonna, sanguinare il cuore di Gesù e non so quali altri fenomeni idrosovrannaturali. E se ancora da adulti, non avendo avuto qualche sano ripensamento sul cattolicesimo, continuano ad essere praticanti (nella religione,..) le domande si fanno più incalzanti ed i fidanzati cattolici sono stati tra i più tormentati della terra. La sollecitazione a matrimoni rapidi era usuale tra i preti (a parte il caso di un certo Don Abbondio) ma il fine del matrimonio era la procreazione e quindi lo scotto da pagare per l’esercizio del «commercio coniugale». In un questionario ad uso dei confessori edito in Francia nel 1870 le dissertazioni sul sesto comandamento fanno emergere chiaramente che la morale cattolica in fatto di sesso ha due esigenze di base e risponde in pieno alla morale borghese. L’alienazione dell’erotismo ammesso solo come «rendimento» in vista della procreazione e della conservazione del capitale, e la suddivisione in due classi della società. Da un lato i peccatori assolvibili (i ricchi e gli uomini), dall’altro quelli condannabili (i poveri e le donne). Questo manuale è datato 1870, ma questa «morale» è pervenuta intatta fino ai giorni nostri e non è certo l’ultimo documento vaticano sulla sessualità che può dare un colpo di spugna (anche se con acqua santa) a tanti secoli di mistificazione e repressione, Sempre sul tema della doppia morale (in questo manuale), ad es. il confessore non può pretendere la separazione immediata di due concubini se i «peccatori» sono rampolli di buona famiglia che abbiano commesso il peccato con un domestico o una serva della casa paterna. Un’altra perla da far invidia a Kinsey è il questionario per interrogare bambine e ragazze «che non sanno e non osano confessare peccati contro la purezza».

Si masturbano guardando i propri organi genitali e si accarezzano da sole.

Introducono in vagina un pezzo di legno arrotondato… ecc.

Appoggiano parti sessuali su un animale qualunque e gli si strofinano contro per produrre la polluzione.

Si introducono nella vagina il becco di un gallo o di una gallina (non colgo la sottile distinzione n.d.r.). Oppure si mettono saliva oppure del pane e fanno venire un cane a leccare le loro parti genitali. O ancora masturbano un cane per far irrigidire il suo membro e introdurlo in vagina. Emerge da questo un personaggio paradossale che è il confessore, un uomo votato alla castità pragmatica e mentale, ma professionalmente informato delle perversioni tra le più stravaganti, su ogni genere di parafilia, quindi sollecitato a farneticare di pratiche sessuali e come se non bastasse egli che già subisce il supplizio della tentazione, avrà per compito di indurre le penitenti a confessare i loro peccati di lussuria.

Ma veniamo ai giorni nostri. Dal libro: «Teologia morale» edito nel 1957, ma tutt’ora in uso, a pag. 576 nell’art. 548 vi è tra l’altro… «Causa scusante dell’integrità della confessione; quando vi è il pericolo di scandalo e di peccato, per es. manifestando un peccato turpe, il penitente teme, ragionevolmente, per la- nota fragilità del confessore che abbia a sollecitarne un peccato, oppure se il confessore abbia fondato timore che interrogando il penitente circa la specie dei peccati di lussuria, potrebbe essere causa di peccato per sé o per lo stesso penitente».

Ed ancora l’art. 578 a pag. 606. «I luoghi della confessione» «Le confessioni degli uomini si possono ricevere anche nelle case private. Quando le confessioni vengono ricevute in chiesa non è indispensabile un confessionale, ma basta una sedia con genuflessorio…» «Le confessioni delle donne si devono ricevere nel confessionale il quale deve essere collocato in luogo aperto e munito di grata fissa perforata… in caso di malattia o altra grave infermità, scusi, usando però tutte le cautele prescritte» (insomma, il binomio donna demonio tentatore è sempre presente! n.d.r.).

Nel 1966, in Francia, secondo un’indagine statistica promossa da «Témoignage Chretien» l’83 % dei peccati che vengono confessati al prete sono di natura sessuale. Questo giogo psicoanalitico è duro a morire e se le femministe entrano in duomo a Milano è per accelerare l’agonia di un potere costruito su cattedrali di ignoranza, violenza del potere e sottosviluppo. Noi donne l’abbiamo pagato sul nostro corpo che ora ritrova la sua sessualità, la sua libertà e scoppia di vita alla faccia loro.

 

Teologia morale: prontuario di morale cattolica per sacerdoti e laici ecc.. Ed. Paoline.

I misteri del confessionale. Ed. Delia-valle.

Manuale segreto dei confessori. Edito nel 1870 dalla Congregazione dell’Indice, scritto da Mons. Bouvier vescovo di Mans.