donna senza figli

settembre 1976

La donna è perfezione,
 

il suo morto

Corpo ha il sorriso del compimento,

Un’illusione di greca necessità

Scorre lungo i drappeggi della sua toga,

I suoi nudi

Piedi sembran dire:

Abbiamo tanto camminato, è finita.

Si sono rannicchiati i morti infanti ciascuno

Come un bianco serpente a una delle due piccole

Tazze del latte, ora vuote.

Lei li ha riavvolti

Dentro il suo corpo come petali

Di una rosa richiusa’ quando il giardino

S’intorpidisce e sanguinano odori

e dolci, profonde gole del fiore della notte.

Niente di cui rattristarsi ha la luna

Che guarda dal suo cappuccio d’osso.

A certe cose è abituata.

Crepitano, si tendono le sue macchie nere.

 

 

 da Lady Lazarus e altre poesie