orlo
settembre 1976
L’utero fa
tinnire i suoi semi, la luna
si scarica della pianta che non ha meta.
Mio paesaggio è una mano senza linee
Le strade ammucchiate in un nodo,
E un nodo io stessa,
lo stessa la rosa che tu adempì.
Questo corpo,
questo avorio
Sacro come strillo di bambino.
Simile a un ragno, io tesso
Specchi fedeli alla mia immagine,
Null’altro esprimenti che sangue—
Assaggialo, è rossocupo!
E la mia foresta
Mio funerale
E questa collina e questo
Luccichio di cadaveri
da Lady Lazarus e altre poesie