quando la coscienza dice no

aprile 1974

I primi secoli cristiani conobbero un’obiezione di coscienza diffusissima, nei confronti di una legge civile, che determinò il martirio di migliaia di credenti. Questi martiri, che noi oggi veneriamo, erano — non dimentichiamolo — degli obiettori, dei ribelli a una legge dello stato. In quel caso la legge era patentemente ingiusta; ma questo, in fondo, era secondario. Avrebbe anche potuto trattarsi di una legge giusta; ma se non fosse apparsa tale alla coscienza, l’obiezione si sarebbe egualmente proposta come legittima e doverosa. San Paolo ci dà un esempio chiarissimo di coscienza errata che, tuttavia, seguita a obbligare. Il problema era se ci si poteva cibare della carne offerta in sacrificio alle divinità pagane. Paolo giudica di sì perché quelle divinità sono del tutto inesistenti e quindi le carni non restano «contaminate». Una coscienza retta potrebbe perciò mangiarne. Però, se un fedele ritenesse che il mangiarle costituisse idolatria, ecco che allora non dovrebbe mangiarne perché ciò che determina il bene o il male soggettivo non è la conformità o difformità rispetto alla legge positiva ma la conformità o difformità rispetto all’indicazione di coscienza; al punto che una coscienza obiettivamente nell’errore, come questa indicata da Paolo, seguita, tuttavia, a restare obbligante.
Se portiamo queste riflessioni a contatto con l’attuale problema posto dal referendum, le conclusioni sono chiare; né basta un documento della CEI a intorbidarle, perché in tema di libertà di coscienza si tratta di dottrina perenne della chiesa. I vescovi hanno espresso il loro parere sulla condotta del cattolico. Hanno, cioè, emanato, non diremo una legge, ma una direttiva pastorale che può farsi obbligante se la coscienza la recepisce come giusta. Ciascuno, quindi, è chiamato a valutare. Oltre alla valutazione del problema in se stesso egli dovrà mettere, sulla bilancia, anche il parere dei vescovi, ma sarà sempre la sua coscienza a decidere. A questo punto si fa addirittura scarsamente rilevante