ARTIGIANATO
c’era una volta una rospa nera
artigianato delle donne: alla riscoperta delle nostre antiche, misteriose, lunatiche arti!
nei secoli da non molto passati della storia europea, quando le streghe a decine di migliaia salivano sui roghi accesi dalla religione predicata e imposta dai maschi, era lo stesso nostro desiderio di liberarsi dall’asservimento, quello che spingeva tante donne a cercare, entro se stesse, nell’oscurità della «loro» storia intimizzata, con le loro «tecniche», oltre lo sfarzo e il trionfo umanistico-rinascimentale della cultura e della scienza mascolina, la strada che le riconducesse all’antico dominio. Ed era semplicemente un metodo connesso al «mistero» della femminilità, che non conosce da fuori ma da dentro, che reca nel ventre la sua esperienza e con le sue creature resta in continuo indissolubile legame.
La scienza della donna non è quella del maschio. Il suo corpo conosce altre arti. La sua mente è piena di «altre» dimensioni. Le scoperte dovute alla donna, la storia ce lo conferma, sono essenzialmente diverse da quelle maschili, più vicine ai procedimenti alle «fatture» occulte della natura, che non quelle maschili, tendenzialmente portate ad esaurirsi nell’applicazione di tecniche che mutano solo le forme. Possiamo perciò distinguere realmente una scienza maschile da una «femminile» così come si distingue una mitologia lunare (femminile) da una solare (maschile) e se guardiamo la storia, sempre in antitesi abbiamo: servile e padronale; popolare ed intellettuale; magica e razionale.
Ed è riscoprire la dimensione «magica» di lavorare tra noi, senza ruoli, senza padroni che ci trasporta in alto verso la luna, ritrovata dopo millenni, quasi a ribadire una nemesi storica che equilibra i cicli, che fa vincere l’irrazionale dopo anni di razionalità, che ci porta a riscoprire un lavoro manuale in contrapposizione alle loro «macchine».
Così come c’era il nostro artigianato e la loro caccia. Chi siamo?
Un po’ streghe, un po’ artigiane, soprattutto donne che hanno scoperto che lavorare insieme è bello! Siamo «le rospe nere». «Si narra che dal rogo dell’ultima strega uscì un nugolo di rospi neri che i contadini abbatterono con sassi e bastoni, solo una rospa riuscì a fuggire e nessuno sa dove sia…». E le rospe nere non potevano ritrovarsi se non nella «casa delle donne» a via del Governo Vecchio, 39 – Roma. Ormai è un anno che lavoriamo al primo piano del Governo Vecchio. Abbiamo iniziato con corsi gratuiti di telaio, ceramica, legno e sbalzo per poter coinvolgere il maggior numero di donne.
Infatti è molto difficile trascinare fuori di casa la donna che sferruzza magari davanti alla TV, non ha nessuna possibilità di confronto e soprattutto la sua creatività è ripetitiva e fine a se stessa. A giugno abbiamo tentato un’altra esperienza. Sentivamo la necessità di fare un lavoro che ci coinvolgesse tutte ma nel quale non ci fosse un’esperta. Insomma imparare insieme senza ruoli né maestri. Abbiamo deciso di stampare dei vestiti! Utilizzando delle vecchie lenzuola, abbiamo ricavato del lino stupendo e, per la stampa, abbiamo inciso sul linoleum i nostri animali lunari: la rana, i pesci, il gufo, la lumaca e il gatto.
L’ultima nostra esperienza è stata la mostra mercato organizzata in dicembre al Governo Vecchio. A questo momento esclusivamente di vendita abbiamo voluto coinvolgere tutte le donne che per Natale si fanno prendere dal consumismo più sfrenato. Abbiamo voluto proporre prezzi bassi e soprattutto cose utili. C’era di tutto: dalle marmellate fatte in casa ai profumi ricavati in maniera naturale dalle erbe, alla musica e ai dolci fatti in casa, e poi borse, ceramica, arazzi; stoffales; marionette, libri, manifesti, giochi, quadri, vestiti, poesie, sbalzi, gioielli..
Le donne sono venute e in un quaderno hanno lasciato le loro testimonianze di affetto e di partecipazione. Ed ora?
Noi non vogliamo fermarci qui. Le donne del nostro collettivo vengono da esperienze diverse: molte hanno già un lavoro (chi la famiglia da mandare avanti, chi un lavoro alienante) che non possono lasciare ma per loro ormai è impossibile rinunciare alla «dolce abitudine» di lavorare insieme. Altre tentano la strada del lavoro alternativo e vorrebbero sopravvivere solo con l’artigianato; ancora altre sono disoccupate e non hanno altre alternative. Progetti per il prossimo anno? Abbiamo molta fiducia. Non dimentichiamo poi che dall’inizio della primavera l’anno è dominato dai benevoli influssi della luna ed i suoi influssi sulle forze creative saranno notevoli e anche le donne non potranno che incontrarsi!
Per prima cosa organizzeremo dei seminari e, ci alterneremo affinché le conoscenze di ognuna siano a disposizione di tutte!