8 marzo: frammenti dalla galassia donna
Questo numero sarà in edicola l’8 marzo: una data ritornata a essere rituale come ai tempi in cui i maschi democratici regalavano, loro, la mimosa fiorita alle donne emancipate. Ricordarlo ci fa tenerezza: un 8 marzo un po’ patetico formato famiglia del dopoguerra. Ci sono stati poi altri 8 marzo nient’affatto patetici, assai battaglieri e aggressivi: i nostri. Siamo, è ben noto, su altri versanti, anche se molte dopo di noi sono tornate e tornano in piazza a celebrare la “festa delle donne”: siamo con loro con affetto, ma sappiamo che al di là del rituale un cammino contorto, difficile, spesso sotterraneo ci attende. Sappiamo che una donna “nuova” il femminismo non l’ha prodotta né poteva, stante il carattere non assoluto fecondamente parziale di quell’esperiènza. E’ certo però che noi siamo piuttosto cambiate: un maggiore spirito critico, un desiderio di continuare la battaglia con armi più affilate e meno eclatanti, la voglia di non tornare più indietro data l’irreversibilità di certe conquiste. Come il diritto all’aborto, per esempio, che due referendum mettono in discussione e che noi difendiamo, anche nell’imperfezione della legge — che come tutte le leggi può essere modificata e deve esserlo, soprattutto per tutelare le minorenni che vogliono abortire —: nella consapevolezza che il tema aborto va certo ben oltre il dettato della norma giuridica, è un problema, che va affrontato nella sua complessità piuttosto che rimosso, come spesso facciamo. Ma il rimuoverlo dipende solo dalla “particolarità” del problema o anche dal fatto che stentiamo a riconoscere la ricchezza dell’elaborazione del movimento negli “schemi” del dibattito in corso, che costringono a uno schieramento, necessario è vero ma anche riduttivo di.quella ricchezza? Pensiamo che sia importante riprendere quella discussione, anche se non ci pare si vedano molti segni di questa ripresa: il dibattito sembra ormai appiattito sull’urgenza della scadenza istituzionale. Per questo nel numero che vi presentiamo abbiamo riawiato un embrione di discussione, a partire da dati concreti sull’aborto praticato dalle donne dopo l’applicazione della legge; ma anche per sbloccare la situazione dall’impasse in cui si trova — una deriva a ridosso delle istituzioni, senza inventiva e creatività — proviamo a riproporre le letture di riflessione, gli esempì di ricerca delle donne sulle donne, i primi frammenti di una parzialità “femminile-femminista” un tentativo avventuroso anche per noi di viaggiare dentro la “galassia” donna. Questo numero privilegia nei tempi l’analisi, la riflessione, la creatività delle donne lesbiche: si è trattato di una scelta volontaria, un nostro provocatorio contributo al “rituale” dell’8 marzo perché nella discussione che sotterranea prosegue tra le donne emerga questo “polo” del femminile: non un modello o un progetto, ovviamente, ma un frammento rilevante dell’esistenza femminile, una-parzialità che contribuisce con le altre parzialità alla difficile costruzione dell’identità delle donne, (m.d.l.).