…dalla parte degli uomini…

Da secoli parlando di prostituzione si parla delle prostitute: allegre, filles de foie, adescatrici oppure vittime, sfruttate, ammazzate… Finalmente una cinepresa dietro a cui stanno delle donne, sposta l’obiettivo sui “clienti”, sugli uomini che rispondono all’annuncio “AAA offresi”.

marzo 1981

Nella stanza entra un uomo maturo. Si dà un contegno, si vuole mostrare distinto, ostenta un linguaggio fra l’aulico e il burocratico: «Questa è la tua “dimora”?».
«30.000? Ma tu sei molto bella, tu vali molto di più!… io non sapevo di trovare una ragazza così bella… non ho ancora preso lo stipendio… “se tu fare contento me io fare conoscere amici molto ricchi”…».
«Non serve».
«30.000? per quanto tempo?… 30.000 per un quarto d’ora? E’ troppo…».
Va avanti con una serie di proposte tra il miserabile e il truffaldino.
«15.000 solo per vedere… 15.000… per fare tutto, va bene?».
Veronique è paziente, gentile. Ti viene in mente la commessa ideale:
«Fin qui non è niente. Vieni un’altra volta».
Ma lui insiste.
«Fare una cambiale… forse tu non capire…».
«Io capito».
Insiste ancora.
«Io che adoro le francesi… fammi contento…».
«Io pure voglio essere contenta».
Insiste.
«Fammi contento… io ti darò tutto quello che vuoi, lo giuro».
«Non giurare».
Insiste, appiccicoso, bavoso, fastidioso, bambino… non si arrende.
La ripresa in tempi reali misura la pazienza di lei e l’insopportabile, ottusa insistenza di lui. Finalmente, ed è un sollievo, si decide ad andarsene.
Veronique chiude la porta: un piccolo movimento d’impazienza nell’abbassare la maniglia.
Entra un altro. E’ un disinvolto: «Anche la tua amica fa il tuo lavoro?».
«No, risponde qualche volta al telefono per gioco».
«Mi piace contrattare… forse perché è il mio lavoro… vendo…».
«Tu sei rapido».
La voce garbata distante di Veronique è gentile o è ironica?
«Ti piace molto? Visiti molte ragazze?».
Uno dopo l’altro. Una telefonata dopo l’altra. 50 telefonate al giorno. Un appuntamento ogni quarto d’ora, ogni mezz’ora. Una telefonata.
«Sei pelosa?».
«Ho i capelli lunghi».
«No, i capelli… volevo dire… sotto le gambe».
«Gambe? E belle…».
«No… dicevo… alla “nature”».
«Non capisco».
«Sotto, sotto, peli».
«Non voglio parlare così al telefono».
«No… per sapere…».
Entra un altro.
«Ce l’hai una cinta… prendi una cintura… non ce l’hai una cintura… prendi la mia… dei miei pantaloni… ti piace?… sono il tuo schiavo…».
«Come? Non capisco».
«Ti piace fare così?».
«Ti piace a te».
Uno studente con i libri sotto il braccio. Non ha i soldi. Veronique con garbo e pazienza lo sospinge fuori. Lui cerca di toccarla. Più volte, insistente, ottuso, prepotente, mendicante…
Un poliziotto: Sei schedata tu?
Un marito: Con mia moglie vado più sicuro… rendo di più… è come una macchina vecchia… non hai paura di sbattere… mentre con una macchina nuova… tu sei come una macchina nuova… per quello non ho reso.
Veronique gentile, professionale. Li guarda tutti dall’alto in basso.
Un uomo maturo.
«Su, che io devo andare a lavorare… li metto qua…».
«Sì va bene, tu dai a me allora».
«No… dopo… prima è vergogna… non ci riesco».
«Maglio prima. Poi non parliamo più… di questo».
«Come non parliamo… parliamo… li metto qua».
E’ una schermaglia lunga, irritante, lui è già sbottonato. Tocca e indica i soldi sul mobile.
«Non sono un bambino, sono a casa tua, sono una persona seria… io lavoro».
Allunga le mani su Veronique. Lei gliele allontana con garbo.
«Anche io lavoro».
Insiste ancora, ancora.
Poi si abbottona, riprende il denaro sul mobile. Se ne va. Una questione di principio? Un puntiglio? Ci deve essere dell’altro, non deve essere raro il caso di clienti che “dopo”, tirano sul prezzo, lo rifiutano. Veronique non vuole storie. Lei il “potere” ce l’ha “prima”, non “dopo”.
Un altro.
«Che fai? Sei impazzito?».
Veronique si alza di scatto, sì lava i capelli, pulisce la coperta con cura, con attenzione.
«Quanto esageri! E che è? Per te ci vuole un vecchio… you need an old mand.. che è? E’ roba pulita… lascia».
Lei continua a pulire.
«E’ roba pulita».
Veronique in piedi con un asciugamano sulla testa fuma una sigaretta… è
100.000 uomini al giorno
Non tutti i giorni gli stessi
700.000 uomini la settimana
Non tutte le settimane gli stessi
2.800.000 uomini al mese nella sola Roma esprimono così la loro potenza.
Così “fanno l’amore”.