dolly: la mia notte con un divo

«La rivista di Mondadori, ha tutti gli ingredienti per rendervi felici, sicure di voi. Prendete un pizzico di Due più, alcune borracce di giornali femminili, un fotoromanzo di 7 anni fa e quel «non so che di femminismo», altrimenti Lui con chi scopa?»

gennaio 1979

Dolly: il giornalino che perfino la Mondadori si vergogna di portare ai saloni dei fumetti. Dolly: 63 pagine di accurata, ma troppo sputtanata, operazione commerciale. Dolly: ritratto caricaturale, ma non voluto, del giornale femminile. Diciamo: apertura con lettere stereotipate a «Cara Dolly» («non lo amo abbastanza da sacrificargli tutta la mia vita» ); «La gente» carrellata modello «Novella 2000» su attori e attrici («ancora insieme nonostante tutto» ), poi «Idee moda» indirizzate ai mercatini dell’usato, stile «Lei», poi la perla: «La mia notte con un divo» di cui parliamo dopo, perché è molto più ghignosa del Male, poi ancora «Incontro con Madleen Kane» («Il mio corpo è tutto un fuoco» ), nonché il clorofillico fotoromanzo «Un amore troppo verde» («prima di sposarci uscivamo tutte le sere» ) con lei che si fa il cognato, ma poi le vengono i sensi di colpa e allora, novella Nora, dice che «per crescere devo restare da sola. Devo imparare a vivere. Forse è stato come se qualcuno avesse sempre vissuto per me, al posto mio», e tanta decisione è dovuta ovviamente al fatto che «ho capito che non posso essere una buona moglie per lui ed è quanto basta», il che servirebbe già a spiegare il successivo servizio «Io sono frigida», con lei che va soddisfatta dallo psicanalista; segue «Mercatino» (figurine Liebig e animaletti di carta) e «Un viso così splendido» («alla nostra ragazza è bastato scoprire qualche piccola astuzia». Liebig?). Poi vi cuccate un «Filmracconto» che Lelouch se lo legge gli viene un infarto e finisce con un «diventeranno ricchi, famosi, avranno finalmente tante donne: le più belle» come nelle favole.

Ma come avete potuto, di «Grazia», vivere senza sapere «Quale donna vorreste essere?» Forse non conoscere ancora le gioie di una relazione alla pari e vi interessano le storie che vi lasciano ancora immature?

O siete avide di godere di tutto quanto vi offre la vita, ma a volte potete apparire anche un po’ aride? O siete delle inguaribili sentimentali e diffidate degli istinti? E magari vi piacete molto, non sapendo che, in amore, l’egoismo non paga mai e rischiate la solitudine? Solo dopo aver scelto quale delle quattro (come i punti cardinali) donne vorreste essere saprete tutto di voi. Un po’ di Renato Zero non guasta, che fa tanto giovane e poi «sono un ragazzo di borgata, insomma»,’ fino ad arrivare all’argomento della settimana: «Quello che piace a lui». Timorosetta, Santa Maria Goretti si chiede: «Quando sono con il mio ragazzo, cosa devo fare per renderlo felice? Che cos’è il “petting”? Che cosa sono le cosiddette “zone erogene”?. Le mani, le labbra: quali sono gli “strumenti” più efficaci sul piano erotico? Se prendo io l’iniziativa, rischio di smontare il mio partner?», così c’è anche «Famiglia Cristiana», cui fanno seguito le «Focaccine all’italiana», della serie «cucina rapida» per chi non sa affettare il formaggio. Cuori solitari e organizzatori di gite per Natale si incontrano tramite inserzione, mentre «il medico di Dolly» risponde «tranquillizzati» alle doloranti di reni e basso ventre. Vittoria di Arezzo ha un grave problema: «Ho l’alito cattivo, non riesco ad eliminare questo inconveniente e ho paura di perdere il mio ragazzo. Sono disperata! Che devo fare?» e vince un completo da sub con bombole d’ossigeno per il suo lui.

Discostar e Oroscopo concludono questo considerevole e serio sforzo editoriale, di cui stiamo riferendo il numero tre. Per catturare le Sagittarie: lui saprà che «LEI VUOLE» un uomo virile, forte e intelligente, perché spesso è indecisa, insicura, nonché permalosa e lunatica, e a letto desidera il piacere, un piacere dolce e forte.

La ricetta per il coktail Dolly è quindi semplice: prendete un pizzico di «Due più», alcune borracce di giornali femminile, un quartino di scandalistici, un fotoromanzo di sette anni fa e quel quid di femminismo che non ci sta male, altrimenti: lui con chi scopa? A Lucca, al Salone dei fumetti, abbiamo volantinato di fronte allo stand dì Mondadori pagine fotocopiate di Dolly, noi di Strix e quelli dell’Urlo di Bologna. La Mondadori non è neanche arrossita, né si è commossa o ha ringraziato per il nostro volantinaggio militante e sostenitore. Così abbiamo letto al microfono stralci de «La mia notte con un divo», finché non ci hanno strappato il microfono di mano: «Sono con “lui” sono seduta al suo fianco, sulla sua favolosa macchina, e mi sta portando a casa… a casa “sua”! Mi sembra di sognare… Ho diciotto anni, studio e lavoro in una boutique, per non dover sempre chiedere i soldi ai miei quando voglio togliermi qualche capriccio. A detta di tutti sono una ragazza sveglia, simpatica e decisamente carina… Il fatto è che ho sempre pensato di potermi innamorare veramente solo di un tipo super, di un ragazzo fuori del comune. Insomma, quando qualcuno mi fila, anche se è carino, se mi piace, penso che a questo mondo ci sono in circolazione dei tipi come John Travolta, e mi smonto… Non capita tutti i giorni di finire tra le braccia di un “divo”, del tuo cantante preferito. Mi stende sul letto, poi si spoglia con gesti studiati e lenti. Sa di essere attraente. Mi spoglia lentamente, accarezzandomi, baciandomi, baciandomi leggermente collo e spalle. Vuole essere un divo in ogni momento della sua vita. Sulla scena e quando fa l’amore…» Premio Nobel per là Kultura, alla Mondadori, grazie a Dolly. Non occorre comprarlo. È tutto qui.