per una corretta applicazione della legge

gennaio 1979

Il Coordinamento nazionale tecnico-politico per l’applicazione della Legge 194 (tutela sociale della maternità ed interruzione volontaria della gravidanza) si è riunito a Roma il giorno 2 dicembre presso la sede della FLM Nazionale, per discutere sullo stato di attuazione della Legge dopo sei mesi dalla sua entrata in vigore. Erano presenti alla riunione rappresentanze di collettivi femminili, di medici e di personale paramedico non obiettori, di giuristi, di giornalisti e la segreteria nazionale di Medicina Democratica.

Dalla discussione è emerso quanto segue:

1) l’attuazione della legge è insufficiente e non risponde alle richieste delle donne;

2) esistono profonde diversità tra le regioni e sono particolarmente sfavorite quelle del sud;

3) oltre che quantitativamente anche qualitativamente l’applicazione della legge è disattesa in quanto l’ospedale si limita alla sola prestazione tecnica per l’aborto, anche indipendentemente dalle buone volontà singole degli operatori, senza la possibilità da parte delle donne di un controllo del servizio;

4) ciò è conseguenza oltre che del tipo di organizzazione ospedaliera, anche delle carenze quantitative e qualitative dei consultori pubblici i quali sono scarsi numericamente ed in generale non sono diventati centri di aggregazione sociale delle donne;

5) la relazione del ministro della Sanità al Parlamento sullo stato di attuazione della Legge si è rivelata insufficiente e dimostra in modo esplicito il boicottaggio del ministero della Sanità;

6) anche le Regioni non hanno certo svolto in modo incisivo e determinante il ruolo che la legge assegna loro;

7) l’obiezione di coscienza è ormai arrivata a livelli inaccettabili (oltre il 72% per gli ostetrici e per il personale paramedico) per poter far funzionare il servizio e ciò dimostra sempre di più come l’obiezione di coscienza venga strumentalizzata dal potere medico tradizionale per impedire qualunque cambiamento negli ospedali;

8) è preoccupante la situazione nella quale opera il personale non obiettore pur di far fronte alla situazione; .

9) l’iniziativa concreta delle forze laiche e del sindacato non si è rivelata sufficientemente decisa per giungere ad una attua–zione soddisfacente della legge sul territorio nazionale.

Il coordinamento ha deciso quindi di attuare le seguenti iniziative:

1) di organizzarsi regionalmente in coordinamenti che raggruppino tutti i non obiettori che sono impegnati sulla tematica dell’aborto come gli operatori sociosanitari, del settore giuridico e di quello dell’informazione, e degli utenti del servizio;

2) di costituire coordinamenti regionali per il nord a Milano (Francesco D’Ambrosio, via Orti 29 Milano), per il centro a Roma (Graziana Delpierre, via degli Ibernesi 9, Roma) per il sud a Napoli (Massimo Menegozzo, Corso Vittorio Emanuele, 377 Napoli) ai quali si possono far pervenire le adesioni;

3) di organizzare un convegno tecnico e politico sullo stato di attuazione della legge nei primi sei mesi (giugno-novembre 78) a Roma nei giorni 16-18 marzo 1979.

2) La sede del coordinamento nazionale è a Roma in Via Germanico 156 tel. 3539292. La sede. rimarrà aperta tutti i giorni dalle ore 17.00 alle ore 19.30.

3) Sempre a Roma, in Via Germanico 156,’ tel. 353929 è aperto tutti i giovedì dalle ore 16.30 alle ore 18.30 il consultorio per le minorenni che offrirà consulenza medica e giuridica sull’aborto e la contraccezione.