anticoncezionali… ma non troppo

L’anticoncezionale perfetto, quello che va bene per tutte e sempre, come l’aspirina per il mal di testa, non è ancora stato inventato. Danno tutti qualche disturbo, controindicazione, quando addirittura una non si dimentica una volta la pillola con le conseguenze ben note.

dicembre 1973

I dispositivi intrauterini (IUD)
Questo metodo chiamato anche «la spirale» per la sua forma, sarebbe il il più radicale perché, una volta messo, non c’è più niente di cui preoccuparsi.

Introdotto nella cavità uterina dal me dico può restarvi per circa 4 anni. Non è necessaria alcun’altra protezione anticoncezionale e non si prova in gene re nessun fastidio. Però gli IUD risultano meno sicuri dei contraccettivi orali: qualche volta si sono infatti verificate gravidanze anche con l’IUD inserito. Questo metodo è sconsigliato alle donne che non hanno mai avuto né figli né aborti perché il loro utero, ancora troppo piccolo, tende ad espellere l’IUD. Ci sono poi controindicazioni alla spirale che diventano perentorie, in presenza di cancro alla cervice o all’utero, cardiopatie congenite, reumatismo cardiaco. Costituiscono controindicazioni temporanee: l’infiammazione pelvica acuta, le cerviciti con per dite purulenti e vistose, l’emorragia uterina disfunzionale, polipo o altra patologia benigna. È poi d’obbligo una accurata visita medica prima dell’applicazione nonché il test di Papanicolau che può essere fatto gratis presso i centri di prevenzione del cancro femminile, dove ci sono.
L’introduzione dell’IUD non richiede anestesia non essendo praticamente dolorosa. Dopo bisogna controllare almeno una volta alla settimana che l’IUD sia rimasto al suo posto. Ciò si fa infilando l’indice in vagina fino a trovare il sottile filo attaccato all’IUD che esce dal canale cervicale: se il filo c’è vuol dire che non c’è stata un’espulsione inosservata della spirale. Le donne che adottano l’IUD presentano un flusso mestruale più abbondante al primo e spesso anche al secondo mese dopo l’applicazione. Nei primi giorni qualcuna accusa crampi o dolori alla schiena, ma generalmente tali disturbi scompaiono con rapidità. Quando invece persistono a lungo l’IUD non può essere tollerato. In un piccolo numero di casi si hanno modeste perdite ematiche intermestruali che, nei primi mesi di applicazione, arrecano un certo disturbo. Se il sanguinamento persiste è opportuno consultare il medico. Del costo si conosce solo la tariffa praticata dall’A.I.E.D.: 20.000 lire. È indispensabile un controllo medico dopo il primo mese, poi è sufficiente uno all’anno.

Gli spermicidi vaginali
Questo metodo contraccettivo è originariamente il più semplice del mondo: acqua e aceto — tutto sommato — sono più sicuri del calcolo dei giorni sterili e fecondi o delle incognite del «coitus interruptus». Gli spermicidi vaginali più raffinati hanno il vantaggio di poter essere acquistati senza ricetta medica; né il loro uso richiede particolari istruzioni già descritte esaurientemente nelle confezioni d’acquisto. I vari spermicidi vaginali attualmente in commercio sono diversi: creme, gelatine, schiume, ovuli, supposte e cialde. Sembra però che l’azione contraccettiva dei primi tre preparati sia superiore perché più immediata. Mentre infatti la sostanza attiva uccide gli spermatozoi, la massa di crema o gelatina costituisce una barriera davanti al collo uterino che ostacola meccanicamente l’ascesa degli spermatozoi dentro l’utero. Per gli altri tipi invece occorre attendere almeno dieci minuti perché si sciolgano. Se l’eiaculazione arriva prima, buona notte. Usando questi spermicidi sarebbe un errore fare lavande vaginali; chi proprio ci tiene è di rigore che aspetti sei ore dopo il rapporto. Questi preparati hanno in genere un’azione lubrificante; per le donne le cui pareti vaginali sono naturalmente poco umide, ciò può rappresentare un vantaggio, mentre può diventare il contrario per altre facendo perdere la sensibilità durante il rapporto. Ricordarsi, inoltre, che gli spermicidi valgono per un rapporto solo, se lo si ripete, occorre una nuova applicazione. L’unico inconveniente che si può verificare (ma succede raramente) è una reazione allergica nella donna o nell’uomo. Il costo è di circa cento lire per applicazione. Poiché non vi sono altre spese, indubbiamente il metodo risulta abbastanza economico.

Alcuni nomi di spermicidi vaginali in commercio:
Patentex – crema
Delfen – crema
Rendell – supposta
Lorofin PH – gelatina
Agena – pomata e ovuli
Taro – cialda