fragole e femminismo
in Franconia, dopo anni di movimento femminista, esiste la prima casa in comune per le vacanze fra donne, autofinanziata e autogestita dai gruppi femministi.
le donne tendono sempre più verso la propria autonomia.
Il “GAIGANZER HOF” è il primo. “Così proprio non potete, ci fa troppo freddo…” L’ostessa dell’osteria “Waldesruh” si preoccupa per le sue ospiti. Nella casa delle donne il combustibile per il riscaldamento si è esaurito… Prime difficoltà per il tentativo di circa 200 donne di avere una «propria” casa in campagna. Una casa, aperta a loro e ad ogni altra donna che abbia voglia e tempo di trascorrere un paio di giorni a Gaiganz, in Franconia, in un paese con campi arati, vivai di piante arboree, fragole e barbaforte. Ora l’ostessa manda fuori il nipote a cercare un bidone di gasolio. Il fine settimana invernale in campagna è assicurato…
Da quando c’è il casolare delle donne, il paese ha qualcosa su cui parlare e rimuginare. Le donne “forestiere” si comportano diversamente da quelle del paese. Esse vogliono essere “tra di loro”, ciò significa “tra donne”. Perfino quelle che la sera vengono qualche volta a bere un quartino nella “Waldesruh”, anche quelle non cercano assolutamente di fare amicizia — si meravigliano i contadini. Gli uomini della osteria fanno la faccia storta quando gli parlo della «Casa delle Donne». La fattoria si trova proprio nel centro del paese, eppure i paesani non sono ancora riusciti finora a risolvere certi enigmi: “Ma cosa fanno quelle veramente? e, che aspetto hanno…”. “In ogni caso non fanno proprio una buona impressione”, dice uno dei contadini. Porta stivaloni e una giacca da stalliere. La vecchia ostessa — fazzoletto in testa, corsetto di velluto guarnito di ricami — non vuole che i pregiudizi maschili si riversino sulle giovani ospiti: “All’inizio erano semplicemente un po’ trasandate, ma poi qualcuno deve aver detto loro qualcosa. Da allora hanno un aspetto più ordinato. E comunque sono tutte bene educate!”
C’è qualcosa però che gli abitanti del posto non sanno: la casa delle donne è dopo cinque anni di movimento femminista la prima casa in comune per le vacanze! Autofinanziata e autogestita da diversi gruppi femministi del movimento. Quando tempo fa un gruppetto di donne del centro femminista di Norimberga pensò per la prima volta se era il caso di affittare una casa in campagna distante una buona ora d’auto per le donne che volevano trascorrere il tempo libero insieme, c’era un grosso problema: il denaro. Oggi è stato quasi completamente risolto: esattamente ventuno gruppi femministi dell’intera Germania Federale e di Berlino prendono parte alla quota dell’affitto. Ogni mese ogni gruppo rimette una quota, secondo quello che c’è in cassa, che arriva fino ai 50 Marchi.
E va proprio bene. Le donne che trascorrono un paio di giorni o più nella gigantesca casa quadrangolare, vengono qui per riposarsi. Vengono per parlare l’una con l’altra senza l’oppressione del tempo, e del peso del lavoro quotidiano, per imparare a conoscersi meglio. Spesso provengono da città diverse e non si sono mai viste prima di riunirsi tutte intorno al tavolo rotondo della cucina. Molte stanno con un gruppo femminista, ma sono anche venute donne estranee. Avevano sentito parlare di Gaiganz e scritto al Centro femminista di Norimberga che registra e coordina le prenotazioni. (Prenotazione anticipata e per iscritto al “Frauenzentrum”, Regensburger str. 41, 85 Norimbrga).
Ciò che in Danimarca già da anni è normale (qui il gruppo femminista di Kopenhagen organizza ogni anno con sovvenzione dello stato un campeggio estivo per donne e bambini sull’isola di Femo), è stato finora impossibile nella RFT: donne che una volta volevano trascorrere le vacanze senza il loro uomo, con amiche o bambini, o anche semplicemente riposarsi per un paio di giorni da sole, erano spesso completamente disorientate. A GAIGANZ sono tutte benvenute. Giovani e meno giovani. Casalinghe e studentesse. Le donne, che appartengono ai gruppi che prendono parte al finanziamento collettivo del casolare, possono pagare solo due marchi a testa e pernottamento. Tutte le altre tre marchi al giorno. Il prezzo è l’unica affinità con un ostello della gioventù. Nella casa non esistono regolamenti interni, nessuno viene obbligato, tenuto sotto tutela, gestito. La conseguenza: alcune non si sentono per niente responsabili, altre in modo particolare. Lungo le scale della casa sono appesi foglietti, su cui le donne hanno annotato suggerimenti; nel giardino in primavera si potrebbe piantare qualcosa, per esempio cavoli; chi ne ha voglia, può usare la frutta nella stanzetta delle mele per fare marmellate o conserve di frutta; si potrebbe mettere su una camera oscura; il fienile sarebbe indicato alla perfezione per una fabbrica di tegami ecc. ecc.
E progetti di questo genere non dipendono soltanto dal denaro, ma anche da una buona cooperazione. Non è molto semplice, portare avanti progetti, con la partecipazione di sempre più donne: tutte vogliono esprimere il proprio parere. A Settembre si è tenuta la prima riunione di fine settimana. Le donne di Norimberga a questo scopo avevano spedito una circolare ai 21 gruppi, che partecipano all’affitto. Si è discusso sul futuro del “Centro vacanze femminista di Gaiganz”. Frattanto le donne del gruppo di Norimberga sarebbero contente se minimo una donna potesse abitare stabilmente a Gaiganz per occuparsi un po’, dell’amministrazione della casa. ‘
Guasti, come una caldaia esaurita, o un deposito di colaticcio traboccante, allora forse sarebbero risparmiati alle donne.
Da ciò il punto n. 8 dell’ultima circolare “Chi avrebbe voglia di rimanere fissa a Gaiganz dall’estate 1977 come amministratrice di casa, da sola o insieme ad altre, cioè incaricarsi della amministrazione in cambio di un basso compenso e di alloggio gratuito?”. Adatta sarebbe una donna, che non sia troppo vincolata professionalmente, che abbia a che fare volentieri con donne e che ami la vita in campagna.
Per la fine di gennaio circa 30 donne si sono prenotate per il lavoro di fine settimana — la casa dev’essere rinnovata. Eppure anche altre donne finora hanno provato a sistemare le stanze in modo confortevole, ma manca ancora qualcosa. Più in là un numero maggiore di donne potrebbe trascorrere le ferie a Gaiganz, se per esempio venisse sistemata la seconda cucina. A tal scopo si dovrebbero costruire scaffali, inoltre mancano del tutto stoviglie, sedie, un frigorifero. Le pareti dovrebbero essere verniciate. Le camere da letto sono improvvisate ma accoglienti: materassi, quadri variopinti di bambini, fiori. Le donne che sono già state una volta a Gaiganz, tornano quasi sempre una seconda volta con qualcosa di grazioso per rendere le stanze ancora più accoglienti. Se qualcuna a casa può fare a meno di tovaglioli, tappeti, libri o coperte di lana: qui tutto è ben accolto.
Trad. di Teresa Ceddia
dalla rivista femminista tedesca “EMMA”