la biblioteca marguerite durand e…la biblioteca di effe
place du Pantheon – Parigi Punto di partenza per una ricerca sulla nostra storia.
una biblioteca femminista a Parigi, o meglio una biblioteca in cui sono raccolti libri, documenti e articoli scritti da donne o sulle donne, dove è raccolto tutto ciò che si pensa possa interessare le donne. Punto di partenza per una ricerca sulla nostra storia.
Era la biblioteca privata di Marguerite Durand, attrice, legata ai politici del primo ‘900, giornalista femminista, fondatrice de «La Fronde» quotidiano politico femminile uscito per vari anni. Nel 1931, cinque anni prima della sua morte, Marguerite la donò alla città di Parigi. Oggi ha sede presso il palazzo comunale della quinta circoscrizione.
Le boìserìes alle pareti sono le stesse di casa Durand, lunghi tavoli di quercia, un grande ritratto della fondatrice, molti manifesti alle pareti. Dopo anni di ‘sonnolenza, in cui ad occuparsi della biblioteca sono state alcune donne della borghesia parigina che hanno raccolto cose forse completamente inutili, dal 1970, diventando il femminismo movimento di massa e non più solo di élite, la biblioteca ha acquistato nuova vita. Grazie anche all’entusiasmo della bibliotecaria, che ha dato avvio ad una diversa classificazione dei libri e delle riviste.
La biblioteca gode di una piccola sovvenzione annuale, ma sono le donne a sostenerla, regalando abbonamenti a giornali e riviste, portando libri e documenti vari. Dietro le vetrine grigliate i libri (12.000) sono raggruppati secondo grandi temi: romanzi, poesia, teatro, storia, femminismo, diritto, economia, viaggi… Negli armadi chiusi sono custoditi gli autografi, le collezioni di riviste e giornali, fascicoli di documenti originali e di ritagli di giornale. Le donne, sempre più numerose, vengono a studiare il loro passato-presente, a passo feltrato, nel silenzio di quella grande sala.
Dire che avevamo davanti agli occhi l’immagine di questa biblioteca quando abbiamo lanciato l’idea della biblioteca di Effe? Progetto troppo ambizioso? forse. Non abbiamo boìserìes né armadi chiusi ma scaffali di legno povero. I libri raccolti sono finora solo quelli editi negli ultimi dieci anni, e non tutti. Ma ogni giorno aspettiamo una donna che ci faccia dono di qualche raccolta di riviste dell’800 o di polverosi libri non più ristampati.
Non abbiamo sovvenzioni ed è per questo che chiediamo una quota di iscrizione. Ogni nuova iscrizione ci permette di acquistare uno o due libri.
Quante di voi hanno documenti o riviste che -giacciono sugli scaffali di casa, a volte ordinati ma più spesso alla rinfusa? Perché non metterli a disposizione delle altre donne? Stiamo raccogliendo non soltanto materiale propriamente femminista, ma un po’ tutto quanto concerne lo studio della condizione femminile. Abbiamo molti romanzi e libri di poesia. Il locale non è molto grande, ma vorremmo comunque che diventasse un centro di aggregazione, un luogo dove incontrarci, dove collegarci con altre donne che lavorano su temi che ci interessano. In questo primo periodo di apertura della biblioteca, molte delle donne che ci sono venute a trovare si sono meravigliate che non vendessimo libri. Le donne hanno perso l’abitudine di andare in biblioteca, o forse non l’hanno mai avuta, dato che il loro rapporto con il libro è sempre stato un rapporto consumistico gestito dall’industria culturale, quasi mai un libero rapporto culturale. La nostra biblioteca non è come le altre, non vuol essere un luogo estraneo. Da noi, i libri li potete avere in prestito (con un deposito ^minimo) e da settembre cercheremo di organizzare dibattiti, mostre, proiezioni. Non vogliamo essere un servizio offerto da alcune donne ad altre. Vorremmo ci fosse uno scambio continuo tra chi utilizza la biblioteca e chi ha deciso di lavorarci per militanza; non soltanto per favorire le ricerche sulla condizione delle donne, ma per offrire un mezzo di più per una presa di coscienza, diffondere in strati sempre più vasti la tematica femminista e allargare tra le donne il dibattito intorno ai nostri problemi e alle nostre esigenze.