meglio una pillola oggi che un figlio domani
Da noi la pillola c’è praticamente da10 anni, che sono stati fitti di polemiche contro di essa. Nei congressi deimedici più o meno sconosciuti, in pronunciamenti di Vescovi che (votati come sono alla castità) di queste cose
non dovrebbero intendersene, ne è stataripetutamente denunciata la pericolosità. A un certo punto un altro illustreincompetente — il Papa — le ha datocontro addirittura con un’Enciclica. Tutta questa gente, vedi caso, parlavasempre a nome della salute della donna.
Nessuno di costoro, per questo problema, si è mai preoccupato nemmenoper un momento a proposito dellamortalità per aborto o da parto. Èsolo da quando abbiamo cominciatoa prendere la pillola che quel settoredella nostra salute ed integrità fisicariguardante la nostra sfera genitale, diimprovviso ha incominciato a interessarli. Si sono convertiti di colpo. “Pensate alle conseguenze genetiche sullaspecie umana” strillano.
“Ingrassa, provoca barba e baffi e forse anche il cancro” ammoniscono. Sappiamo bene che la pillola è anche una speculazione economica condotta dalle industrie farmaceutiche venditrici, con lo stesso cinismo di tante altre. La pillola infatti, a una donna che ne faccia un uso continuo, costa sulle 12.000 lire l’anno, di cui circa la metà è l’utile netto del fabbricante.11 giorno quindi in cui tutte le donne delmondo usassero questo contraccettivo,l’entità dell’affare per i venditori toccherebbe cifre da capogiro. Noi nonvogliamo fare il loro gioco, ma, non potendo impedirglielo a nostro danno, perora lo accettiamo in mancanza di meglio.
La pillola è infatti una rivoluzioneperché dà, (se usata a dovere) una sicurezza che nessun altro contraccettivo hamai dato prima, e perché non interferisce nel rapporto sessuale non condiziona i giochi d’amore, non si vede e non si sente.
Si dice “Pillola”, tanto per dire. In realtà ne esistono di molti tipi, riducibili grosso modo a tre, secondo le tecniche di somministrazione:
La pillola classica: È un’associazione di estrogeno e progestinico (cioè, due fondamentali ormoni femminili) che insieme impartiscono un ordine falso alla chimica delle ovaie “la donna è già incinta, fermare la produzione degli ovuli maturi”. Avvenuto il che, ovviamente, la donna che prende le pillole può avere senza pericolo il rapporto sessuale. Non si conobbero subito le esatte dosi, perciò, in principio esse furono troppo alte: 10 mg di progestinico contro gli 0,125 mg che oggi risultano per lo più sufficienti. Ne conseguirono disturbi simili a quelli della gravidanza (nausea, ingrassamenti, macchie scure sulla pelle, ecc..) che, per quanto oggi quasi scomparsi, procurano alla pillola un cattivo nome che ancora dura. Dopo queste riduzioni di dosi la pillola classica resta la migliore per la maggior parte delle donne, e la più sicura.
La pillola “sequenziale”: È chiamata così perché estrogeno e progestinico vengono somministrati a turno (esempio: 14 giorni di E e 7 di E + P in un ciclo). Vantaggi: si riduce così la quantità totale degli ormoni somministrati. Svantaggi: la “sequenziale” non è sicura al 100%. 3) La Mini-Pillola: È anche la più raffinata di tutte perché con essa vengono somministrati meno ormoni che con qualsiasi altra. Può però dare disturbi mestruali e soprattutto “non perdona”: è quella che, se ti dimentichi di prenderla anche per poche ore, allora può nascere il “figlio della pillola”.
Ciò che abbiamo descritto è ovviamente solo uno schema delle azioni che le varie pillole esercitano sul metabolismo produttivo femminile. Va bene per le lettrici di Effe, non per i medici sapientoni, troppi dei quali, però, informati di questo argomento lo sono molto meno di quanto dovrebbero; mentre invece l’uso delle pillole suddette o dei vari dosaggi dovrebbe essere indicato alla donna proprio dal medico, a seconda delle sue particolari condizioni. Per usare la pillola infatti occorrono una visita ginecologica, una prova di labilità colloidale del siero, dosaggio delle transaminasi ogni sei mesi, e la prova di ritenzione della bromusulfaleina ed i testi di coagulazione ogni anno. Tutto ciò proprio perché la pillola può dare degli effetti collaterali, può avere le sue controindicazioni proprio come tanti altri medicinali. Se le analisi citate prima sono a dichiarato fine contraccettivo, la mutua queste analisi non le rimborsa: bisogna quindi trovare un medico compiacente che le faccia passare per faccende di malattia o rassegnarci a pagarle noi, ai prezzi di borsa nera con cui gli istituti fanno pagare le loro analisi.
Il peggior guaio legato alla pillola chepuò capitare ad una donna adulta è,in casi molto rari, la malattia tromboembolica (peraltro prevedibile con lesuddette analisi). Per le giovanissimenon ancora completamente sviluppateesiste forse il rischio di un arresto dello sviluppo ovarico. Perché la pillolanon è il toccasana assoluto, la soluzioneperfetta, una volta per tutte e per tuttele donne, del dramma di fare l’amoresenza restare incinte. È solo il modomeno pericoloso che la scienza conoscafinora, in attesa che, senza idolatrie epregiudizi, il progresso cammini ancheverso la soluzione di questo nostroproblema.