stati uniti assistenza pubblica sessista

marzo 1976

mi chiamo Catherine Day-Jermany, madre di tre figli e vittima del sistema assistenziale sessista. Innanzi tutto vorrei ringraziare questo tribunale per avermi dato l’occasione di parlare della mia esperienza a proposito dell’oppressione subita da molte sorelle che vivono nella più totale indigenza negli Stati Uniti d’America. Spero che le mie affermazioni saranno di aiuto alle donne qui riunite nel comune processo di presa di coscienza, e quindi, aiutarci nello sviluppo di una Sorellanza Internazionale che sia così potente da porre fine a tutti i crimini commessi contro le donne ora e per sempre.

La povertà significa molto di più che la mancanza di un lavoro o la mancanza di denaro. La povertà significa mancanza di potere totale, mancanza di controllo sulle nostre vite e sulle istituzioni, che hanno un impatto quotidiano su di noi. Le donne sono più indifese di fronte alla povertà di quanto si possa pensare. Per la donna che è rimasta fuori dal mercato del lavoro (per accudire ai bambini) e per la donna abbandonata dal marito l’assistenza pubblica è spesso l’unica soluzione che le rimane.

Insieme con l’assistenza si hanno le corrispondenti istituzioni «di sostegno», regole morali e controlli. L’assistenza pubblica è la porta di servizio del matrimonio, con il sussidio statale inadeguato e controllato dagli uomini. Prima di parlare della mia lotta personale contro la povertà ed il sistema assistenziale, vorrei esporre alcuni degli aspetti più generali della pubblica assistenza e della povertà negli Stati Uniti.

Molte donne provenienti dai paesi del secondo, terzo, quarto mondo considerano spesso il problema della povertà negli Stati Uniti, come un problema del tutto marginale. Per quelle di noi che devono vivere nella «Terra del Benessere» con Niente, la nostra situazione non è meno tragica dei crimini commessi contro le nostre sorelle negli altri paesi.

I nostri figli vanno a letto affamati, e il nostro paese paga gli agricoltori per NON COLTIVARE il cibo di cui abbiamo bisogno, siamo sempre malati, e gli scienziati americani hanno raggiunto la soluzione di gran parte dei nostri problemi. Nelle campagne la maggior parte delle (famiglie degli agricoltori vivono senza luce elettrica, stanza da bagno e acqua corrente in casa. I nostri figli non hanno a disposizione possibilità di studio su di una base di uguaglianza. Le donne povere non hanno alcuna possibilità di avere una casa decente, sicura ed adeguata ai loro bisogni.

L’inflazione è il problema dei gruppi sociali a reddito minimo perché il costo dei beni di prima necessità è salito più velocemente del costo dei beni di lusso. Le donne e le minoranze sono sempre più poveri di qualsiasi altro gruppo sociale; i poveri spendono una più larga fetta del loro reddito in generi di prima necessità e quindi sentono molto più acutamente l’impatto della crisi.

Il costo del cibo è salito più vertiginosamente del tasso medio di inflazione, ma anch’essi sono saliti differenziati. Il costo della bistecca di manzo è salito di più del 50% dal 1967 ma il costo del riso è salito di più del doppio e il costo dei fagioli di più del triplo. I generi alimentari consumati nelle diete dei poveri sono aumentati molto più rapidamente dei generi di lusso. E questi non sono gli unici aumenti che condizionano in special modo i poveri; la benzina, il carburante ed il carbone sono saliti del 130% dal 1967 ma il costo della bolletta del telefono ad uso privato è salito solo del 22%. Le donne e le minoranze che cercano di ottenere un aumento del loro reddito al passo con l’inflazione si trovano in una posizione debole di contrattazione. Le donne che lavorano non prendono di solito salari tali che includano l’adeguamento al costo della vita, ma al di fuori della forza lavoro riconosciuta, un’alta percentuale di donne e minoranze vivono a reddito fisso.

Sull’assistenza pubblica

Assistenza pubblica è una parola sporca ed un marchio di inferiorità negli Stati Uniti. L’aiuto a Famiglie con Figli a Carico (AiRDC) è il programma di assistenza di cui sono vittime la maggior parte delle donne e dei loro figli. Il sessismo dello stato assistenziale è il riflesso dell’oppressione economica vigente negli Stati Uniti. I requisiti di base che bisogna avere per ottenere di far parte del programma di aiuti riflette l’atteggiamento degli uomini verso le donne che, per scelta o costrette dalle circostanze, devono sopravvivere senza poter contare sull’aiuto finanziario del marito. Per poter ottenere gli aiuti del AFDC per sé e i propri figli una donna deve essere in stato di necessità. Ogni stato fissa il proprio standard sul concetto di bisogno per misurare il grado di povertà delle donne. Se essa si trova al di sotto di questa linea di confine della povertà deve essere considerata in stato di bisogno. In più, il padre dei bambini deve essere morto, deve essere menomato fisicamente o psichicamente, oppure deve aver lasciato la famiglia. La donna deve dichiarare tutto questo sotto pena di arresto per dichiarazione di falso pressoché ogni mese. In più deve iscriversi nelle liste di collocamento, trasmettere alla sezione di assistenza sociale i numeri della previdenza sociale di tutti i membri della propria famiglia, compresi i neonati, deve sottoporre i suoi figli a (diversi) esami del sangue per stabilire l’identità del padre (se essa per caso fosse in dubbio) firmare una denuncia nei confronti del tale e rinunciare agli eventuali diritti presenti o futuri di assistenza per sé e i propri figli. Questa è solo una sommaria relazione dei requisiti essenziali. Dal momento che manca il tempo, porterò brevemente la discussione sui requisiti sopra citati.

A proposito di me

Sono una donna di colore e sono sempre vissuta in un quartiere in cui la gente guadagnava poco; questo ha limitato notevolmente le mie possibilità di scelta per quanto riguardava la mia educazione e l’ambiente che frequentavo. È stato facile fare la scelta sbagliata e sposarmi all’età di 15 anni. Ho incominciato subito a fare figli. Anche mio marito ebbe scarse opportunità di studiare, anche lui ebbe poca scelta e di conseguenza un lavoro pagato poco. Il suo guadagno sarebbe stato sufficiente alla famiglia, ma poiché doveva provare a se stesso di essere un uomo, sentiva l’esigenza di spendere il «suo danaro» nella «macchina» in «vestiti» e la famiglia rimaneva priva del necessario. E così è andata avanti sino a quando decisi (che era ora) di finirla.

Non sapevo dove cominciare, ho cercato di ottenere aiuti per i figli, ma ciò si rivelò assolutamente impossibile dal momento che il procuratore distrettuale della contea non riuscì a trovare mio marito nonostante egli lavorasse per loro. Io avevo allora un bambino piccolo e un altro in viaggio. Dovevo sposarmi di nuovo, questa volta all’Assistenza Pubblica. L’unica consolazione era che non ci dovevo andare a letto, con l’assistenza pubblica, anche se, nonostante ciò, avevo sempre la sensazione di essere scopata. Dopo la nascita di mia figlia decisi che quella non era la vita per me. Mi misi in contatto con mio marito, gli affidai nostro figlio, e mi fu molto difficile lasciarlo, e la figlia a mia madre. Tornai a studiare, ottenni un lavoro, passai attraverso dei grossi cambiamenti per recuperare me stessa. Sono stata fortunata, la forte motivazione dovuta alla mia situazione personale mi aveva spinto a lottare contro il sistema. Non ho ancora vinto, poiché sino a quando la situazione economica delle donne negli Stati Uniti e nel mondo sarà basata sulla benevolenza degli uomini, non vinceremo mai il sistema. Io sono qui oggi, per stringere la mano delle mie sorelle e continuare la lotta contro i crimini e l’oppressione che le donne di tutto il mondo debbono affrontare.