problemi & problemi

ottobre 1978

Il nostro progetto di recupero graduale del ritardo accumulato a Settembre è fallito e siamo costrette a saltare un numero per riuscire ad essere di nuovo puntuali in edicola.

Questo ci danneggia economicamente perchè come al solito, maggiormente a fine anno, (la nostra riserva finanziaria costituita dagli abbonamenti è praticamente esaurita), oltre ad avere i soliti problemi di mancanza di danaro, perdiamo anche il ricavato della vendita di un numero. Quindi ancora una richiesta di aiuto e sostegno, attraverso il vostro abbonamento.

Preghiamo inoltre tutte le abbonate di rinnovare subito il loro abbonamento, anche se scade nei prossimi mesi del 79, per almeno tre buoni motivi: 1° aiuterete finanziariamente il giornale, 2° potrete avere subito un libro novità con l’abbonamento sostenitore; 3° ci darete il tempo di organizzarci per mantenere la continuità della spedizione del giornale, e non saremmo poi costrette a mandarvi i numeri arretrati con un maggior lavoro organizzativo. Contiamo molto sulla vostra collaborazione e sul vostro sostegno.

Oltre i soliti problemi economici, in questo numero ci sono stati problemi di redazione, intoppi sulla scrittura, situazioni esterne che non solo ci hanno fatto ritardare ma soprattutto vedono questo numero carente sotto molti aspetti. I vuoti riguardano soprattutto il discorso dell’aborto: in particolare la situazione venutasi a creare al Policlinico di Roma con la «cacciata» delle compagne che fino ad ora avevano di fatto, attraverso il loro lavoro, garantito la possibilità di ottenere in questo ospedale l’interruzione di gravidanza, con il metodo dell’aspirazione e nelle condizioni migliori possibili in una situazione disastrata come quella del Policlinico. L’esperienza del gruppo che ha lavorato al Policlinico riteniamo non possa essere tanto facilmente liquidata con schieramenti prò o contro di essa, né tantomeno accettando la logica della divisione fra buone e cattive così come hanno tentato di fare i medici all’interno del Policlinico. È una situazione che fa ancora una volta emergere uno dei nodi fondamentali della pratica politica delle donne, quello del rapporto con le istituzioni, che — come collettivo di Effe — dobbiamo cercare di affrontare e non solo a livello di informazione.

Un’altro vuoto che sappiamo benissimo vistoso in questo numero di ottobre è dato dalla mancanza di informazione e soprattutto di analisi di quello che è accaduto al processo di Firenze che ha visto imputate le compagne che praticavano aborti prima dell’avvenuta legiferazione e imputato il ginecologo Conciani.

Le «conclusioni» del processo ci hanno lasciate, nonostante fossimo abituate ormai alla logica del Partito Radicale, perplesse a dir poco, o sconcertate se volete. L’accordo tra Pubblico Ministero e avvocati radicali sul fronte della richiesta di incostituzionalità degli articoli della legge sull’aborto può comportare delle gravi conseguenze politiche per le donne: di fatto potrebbe saltare la legge, che con tutte le carenze e i punti negativi che ha nonostante tutto rappresenta un passo avanti. Contiamo di parlarne i modo più ampio sul prossimo numero.

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