perché effe?

febbraio 1973

Ancora un settimanale femminile? si chiederanno sgomenti lettrici e lettori vedendo EFFE in edicola. In realtà di settimanali femminili ce ne sono anche troppi, tutti perfettamente confezionati per operare il lavaggio dei cervelli con le loro smaglianti fotografie di moda, con i loro pettegolezzi sulla vita privata di «artisti» e teste coronate, con i loro consigli che mirano invariabilmente, si parli di sesso o di cucina, a mantenere la donna nel suo ruolo di essere complementare dolce e sottomesso, di pianeta che brilla solo di luce riflessa da quel sole che è l’uomo.

Non a caso tutti questi settimanali sono sempre diretti da uomini, e maschili sono i cervelli che li guidano con mano sicura, mentre le donne — come musulmane non ammesse in moschea — restano fuori dalla stanza dei bottoni.

Confezionando un prodotto destinato al pubblico femminile, questi uomini dicono di interpretarne i desideri — secondo loro le donne si accontentano di poco, sogni ed evasione — ma in realtà impongono i modelli di una società maschile ed androcentrlca, creano i bisogni artificiali del consumismo, ed agitano falsi problemi per tenere lontane le donne da quelli veri.

Ora EFFE vuole essere esattamente il contrario. Ideato, diretto e realizzato da donne, questo settimanale intende informare le altre donne su tutto ciò che direttamente o indirettamente le riguarda, in modo che esse stesse possano trarne le conclusioni. Inoltre vuole aprir loro gli occhi su tutti gli inganni, gli abusi, le ingiustizie che da sempre vengono compiute a loro danno, in nome di una «legge naturale» che è ormai tempo di rivedere.

EFFE è il primo giornale, in Italia, che vedrà il mondo con gli occhi delle donne, esprimerà il loro punto di vista, le farà parlare, raccoglierà le loro testimonianze, darà loro una voce, cosa veramente rivoluzionaria perché non era mai accaduta prima. Infatti le donne hanno sempre parlato attraverso una mediazione maschile, cercando di adeguarsi ad una logica che non era la loro, anche quando essa faceva a pugni con la loro personale esperienza.

Che cosa si propone EFFE? Non certo di colonizzare le donne, come si è sempre fatto, in nome dì un nuovo verbo; ma di aiutarle a prendere coscienza della loro condizione e dei loro reali problemi, discutendone insieme, alla ricerca di una soluzione, e a ritrovare l’orgoglio di essere donna, che per essere diversa dall’uomo, non per questo non è pari a lui.

Che cosa vuol dire EFFE? F è la lettera iniziale di femminismo, il movimento al quale si ispira il nostro settimanale, pur non essendo legato ad alcun gruppo in particolare.

Sappiamo che in molti questo termine suscita immagini di aggressività ed isterismo, ma solo perché il femminismo viene sempre presentato in modo distorto, in modo volutamente sbagliato; e non c’è da stupirsene, giacché i grandi accusati sono gli stessi che «fanno» l’opinione pubblica attraverso i mezzi di comunicazione di massa. Comunque non è contro l’uomo singolo, il maschio della specie, che intende lottare il movimento che si sta allargando a macchia d’olio in tutto il mondo, ma contro una concezione patriarcale assorbita in pieno dalla società industriale capitalistica, che oltre a fare della donna un’oppressa a tutti i livelli sociali, ha creato quei falsi valori che hanno condotto l’umanità alla soglia del suicidio e della nevrosi collettiva.

Per noi di EFFE il femminismo è innanzi tutto un nuovo umanesimo, che porta alla scoperta dalla donna come l’altro portò alla scoperta dell’uomo, liberandolo dai miti medievali in cui era irretito. E pur provenendo da esperienze politiche diverse, ma tutte nella stessa direzione, siamo convinte che solo attraverso la liberazione della donna si possa arrivare ad un reale, autentico rinnovamento della società.