l’abc della terapia femminista
Per rendere disponibili anche a coloro che non possono “frequentare gruppi di terapia femminista alcuni modi per divenire più consapevoli dei propri condizionamenti e possibilmente di liberarsene, due femministe americane hanno descritto una serie di esercitazioni, che possono essere eseguite anche da un gruppo di donne senza particolari esperienze terapeutiche, fondamentale comunque è che questi esercizi .vengano eseguiti solo in un clima di conoscenza, fiducia e affetto tra le partecipanti, e che sia dato tempo sufficiente dopo ogni esercizio, affinché ogni donna esprima liberamente ciò che ha vissuto. Tra questi esercizi ne presentiamo uno che ci è sembrato particolarmente importante, perché si riferisce a forti condizionamenti culturali che sopravvivono in quasi tutte noi: «Delle donne ci si può fidare?».
Ogni donna nel gruppo comincia ad elencare tutti gli stereotipi, le frasi tipiche che le vengono in mente che si riferiscono al concetto che delle donne non ci si può fidare, che non si può far conto su di loro. Ogni donna ripete queste frasi in prima persona e cerca di divenire consapevole della parte di lei che ancora crede in questo messaggio, e soprattutto di come risponde fisicamente, con quali sensazioni corporee ai messaggi detti da lei o dalle altre. Ad esempio una donna può dire:
«lo non mi fido mai d’una donna. Non posso lasciare il mio uomo solo cinque minuti con un altra donna senza che lei tenti di portarmelo via. Anche la mia migliore amica ci tenterebbe. Una donna non ti dice mai quello che pensa veramente, cerca solo di manipolarti. Non vado mai da una donna per un consiglio, per una faccenda veramente seria. Le donne sono troppo emotive ed irrazionali. Non sanno niente di come va il mondo reale. Non chiederei mai a una donna di fare un lavoro importante per me. Non si può contare sulle donne. Le donne sono sempre in ritardo. Le donne sono volubili, oggi dicono una cosa domani un’altra, si contraddicono sempre. E poi le donne pensano sempre a sposarsi, o a trovare un uomo, o ad avere figli. Non posso contare veramente su donna come amica perché so che metterà sempre un uomo prima di me nei rapporti. Non si può contare sulle donne per un’amicizia a lungo termine, se si sposano e al marito non piaci ti piantano. Non andrei mai da un medico donna, o avvocato o terapista se fossi veramente nei guai, perché forse non sono in gamba come gli uomini, ecc. Dopo che ogni donna ha detto le frasi che lo sono venute in mente come espressioni tipiche dei condizionamenti culturali, il gruppo discute quali di questi stereotipi ha ormai superato, quali invece ancora risuonano veri, quali provocano quali tipi di reazione emotiva e fisica. Inoltre il gruppo discute su quali di questi stereotipi sembrano infatti descrivere alcuni aspetti di ogni donna presente, e come questo influenzi i rapporti tra le donne nel gruppo. Per vivere in maniera più diretta l’esperienza della fiducia o mancanza di fiducia delle donne, Anica e Anne suggeriscono di formare due file di donne in piedi e ogni donna a turno si lascia cadere in avanti e indietro tra le due linee di donne che la sorreggono e le impediscono di cadere, e poi ognuna discute i sentimenti provati.